La comunità di Kingoué, dove non c'è acqua né luce,
ha raccolto una cifra pari a 238 euro per le persone colpite dal sisma
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La chiesa di Borgo Sant'Antonio, vicino Visso, in provincia di Macerata, danneggiata dal terremoto. |
La solidarietà, a volte, arriva da dove non te l'aspetti. E da chi è pronto a condividere anche il poco che possiede.
Sono
156.400 franchi congolesi, pari a circa 238 euro. È questa la cifra
raccolta dalla comunità di Kingoué, un distretto di trenta villaggi e
15mila abitanti nel sudest del Congo, ha raccolto per i bambini delle
città colpite dal sisma nel centro Italia.
Kingoué
si trova vicino alla foresta pluviale, in un punto dove non c’è luce né
acqua corrente. La popolazione vive di agricoltura e allevamento.
Eppure è disposta a donare.
L'iniziativa, spiega il quotidiano La Stampa, che ha riportato la notizia,
è nata da padre Ghislain, un sacerdote congolese che ha vissuto e
studiato in Italia e che da anni aiuta, tramite l'associazione Amici del
Congo, i villaggi della zona.
Una volta venuto a sapere del
terremoto dello scorso agosto, il parroco ha mostrato ai fedeli le
immagini dei comuni colpiti dal terremoto: Amatrice, di Accumuli,
Arquata e Pescara del Tronto.
Sono il sindaco e il capovillaggio
ad avere l'idea di una raccolta fondi e per riuscirci coinvolgono
diversi villaggi. Dopo la nuova scossa che colpisce il centro Italia a
ottobre la raccolta si intensifica, ognuno dona quello che può. Fino a
quando a inizio dicembre viene effettuato il bonifico.
"Ci siamo
sentiti coinvolti nel lutto che tocca il vostro paese e l’Umbria", ha
scritto il sindaco del distretto Daniel Mouangoueya al presidente della
regione, ricordando i cittadini italiani e umbri che si danno da fare
per aiutare gli abitanti di Kingoué. Per questo "abbiamo deciso di
organizzare una raccolta minima di denaro per manifestare la nostra
solidarietà".
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