giovedì 5 gennaio 2017

Il tizio dei 3 caffè…… ed altre storielle...


Al bar arriva un tizio che esclama rivolto al barista: “3 caffe’, uno per me, uno per te ed uno per quella puttana di tua moglie!”. Il barista soprassiede e gli serve i tre caffe’. Il giorno seguente il tizio ritorna: “3 caffe’, uno per me, uno per te ed uno per quella puttana di tua moglie!”. Il barista, un po’ spazientito, lo serve. Il terzo giorno il personaggio si ripresenta: “3 caffe’, uno per me, uno per te ed uno per quella puttana di tua moglie!” .   A questo punto il barista scavalca il bancone e lo pesta a sangue. Dopo una settimana di convalescenza il tizio torna al bar ed esclama: “2 caffe’, uno per me, uno per quella puttana di tua moglie. Per te niente perche’ sei troppo nervoso!!!”



Un commerciante aveva appeso un cartello sulla sua porta, “cuccioli di cane in vendita”.
Questo messaggio attraeva i bambini. Ben presto un ragazzino apparve e gli chiese: “A quanto li vendi i cuccioli?” Il proprietario rispose “tra 30 e 50 euro.” Il ragazzino mise la mano in tasca e tirò fuori qualche moneta. “Ho solo 2,37 €, posso vederli?”


Il proprietario sorrise e fischiò. Dalla cuccia apparve la sua cagna di nome Lady seguita dai suoi cinque piccoli cuccioli. Uno di loro era solo e molto indietro rispetto agli altri.
Immediatamente il ragazzo fu colpito da questo cagnolino che zoppicava vistosamente. Egli chiese all’uomo “cosa ha quel cane?”


L’uomo spiegò che quando nacque il veterinario riscontrò che aveva un’articolazione rotta e che quindi avrebbe zoppicato per il resto della sua vita. Il ragazzino, molto eccitato, replicò, “è lui il cagnolino che voglio comprare!” L’uomo rispose: ” Tu non puoi volerlo comprare… lui non potrà mai nè correre nè saltellare, ma se proprio lo vuoi te lo regalerò!” Di rimando il bambino: “Io non voglio che tu me lo regali perchè lui ha lo stesso valore degli altri ed io voglio pagare per lui lo stesso prezzo. Adesso ti do 2,37 € e poi 50 centesimi al mese finché non te l’ho pagato tutto.”
Il ragazzo si chinò e tirò su la gamba dei pantaloni, scoprendo un arto steccato con una bacchetta di metallo di spessore. Alzò lo sguardo verso l’uomo e disse: “beh, non posso correre così bene neanche io e il cagnolino ha bisogno di qualcuno che lo capisce.” L’uomo si morse il labbro inferiore. I suoi occhi si riempirono di lacrime, sorrise e disse:


“Figlio mio, spero e prego che ognuno di questi piccoli cuccioli avranno un proprietario come te.”
Cari amici, questa meravigliosa storia apre gli occhi sul fatto che molte persone si sentono piccole e senza valore. Non credono di essere abbastanza valide e pensano che non sono brave persone. E nel caso anche tu la pensi così, allora ti prego di prendere a cuore questo: Il valore di una persona non si misura da quanto perfetto tu sei, bensì da quanti cuori riesci a toccare e da quante persone fai sorridere o piangere perché nella vita, non importa quello che sembri, o chi sei, ma il fatto che qualcuno ti apprezzi per quello che sei. Devi liberarti da tali pensieri: tali limiti esistono solo nella tua testa. Sappi che nessuno è perfetto e quindi vai a testa alta!

Tutti noi postiamo cose banali su Facebook senza pensarci. Ma quando si tratta di diffondere contributi per qualcosa di buono, allora molti esitano. Se non condividete questa storia, non succederà nulla, tutto sarà come prima. Se lo fai, forse potrai ridare fiducia a chi oramai da tempo ha perso la fede in se stesso e contribuire a fargli ritrovare un po’ di dignità.



Mia mamma aveva solo un occhio. La odiavo, era così imbarazzante! Lei lavorava alla mensa della scuola per mantenere la famiglia.
Un giorno, durante la scuola elementare, lei è entrata in classe per salutarmi. Ero così imbarazzato.
Come ha potuto farmi questo? Le ho gettato uno sguardo odioso e lei corse fuori. Il giorno dopo a scuola uno dei miei compagni di classe mi disse: “EEEE, tua madre ha solo un occhio!”
Volevo seppellirmi. Volevo che mia mamma sparisse dalla faccia della Terra.




Quello stesso giorno sono rientrato a casa e le ho detto urlando: “Sei contenta? Ora sono lo zimbello della scuola! Perché non muori!”
Mia madre non ha risposto… Non mi sono fermato neanche un attimo per pensare a quello che avevo detto, perché ero pieno di rabbia. Non ero consapevole dei suoi sentimenti.


Volevo andare via da quella casa e non avere più nulla a che fare con lei. Così ho studiato sodo e ho avuto la possibilità di andare all’estero a studiare.
Mi sono sposato, ho comprato una casa tutta mia e ho avuto dei figli. Ero così felice della mia vita.


Poi un giorno mia madre è venuta a trovarmi. Lei non mi vedeva da anni e non aveva mai incontrato i suoi nipoti.
Quando si fermò davanti alla porta, i miei figli risero di lei. Io le dissi urlando come si era permessa di venire senza nessun invito. Infine le dissi: “Come osi venire a casa mia e spaventare i miei figli! Fuori di qui! ORA!!!”
Dopo questo, mia madre rispose tranquillamente: “Oh, mi dispiace. Sicuramente ho sbagliato indirizzo.” E scomparve dalla vista.


Un giorno, mi arrivò una lettera con l’invito per una rimpatriata con i vecchi compagni di scuola. Così mentii a mia moglie dicendole che partivo per un viaggio d’affari. Dopo la rimpatriata, andai alla vecchia casa dove sono cresciuto…solo per curiosità.
I miei vicini mi dissero che mia mamma era morta. Non versai una sola lacrima. Mi consegnarono una lettera che mia mamma scrisse per me…che diceva:
Mio carissimo figlio,
Ti penso tutto il tempo. Mi dispiace per essere venuta a casa tua e di aver spaventato i bambini.
Ero così felice quando ho saputo che stavi arrivando per la rimpatriata. Purtroppo non sarò neanche in grado di alzarmi dal letto per vederti. Mi dispiace per essere stata un costante motivo d’imbarazzo durante la tua infanzia.
Vedi… quando eri molto piccolo, hai avuto un grave incidente, dove hai perso un occhio. Come mamma, non potevo sopportare questo..così decisi di donarti il mio. Ero così orgogliosa di mio figlio che ora avrebbe guardato il mondo al mio posto..proprio con quell’occhio.
Con tutto il mio amore….Tua Mamma


Non sappiamo se questa storia sia vera o meno, ma sicuramente deve invitarci a riflettere.


Ero in autostrada, quando decisi di fermarmi ad un autogrill per andare alla toilette.
Il primo bagno era occupato, quindi entrai nel secondo…
Appena mi siedo sulla tazza sento una voce proveniente dall’altro bagno:
“Ciao, come va?”
Non sono molto propenso a fraternizzare nei bagni degli autogrill, non so che mi è preso, ma alla fine ho risposto:
“Mah, si tira avanti…”
…e l’altro prosegue:
“E cosa fai di bello?”
Sinceramente comincio a trovare la situazione un po’ bizzarra, ma gli dico:
“Beh, quel che fai tu… sto facendo la cacca…”
A questo punto sento il tipo che dice, irritatissimo:
“Senti, ti richiamo piu tardi, c’e un cretino qui a fianco che risponde a tutte le mie domande!”

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