martedì 31 gennaio 2017

Disintossicarsi dai social in 6 mosse senza chiudere l’account


L’utilizzo dei social media per molte ore al giorno può causare ansia e invidia. Lo hanno dimostrato molti studi, fra cui quello di Margaret Duffy e dei colleghi della Missouri School of Journalism. Controllare la home di Facebook, Twitter o Instagram è un modo per informarsi ma, se fatto compulsivamente, diventa una perdita di tempo. Arriva un certo punto in cui ci si impone di mettere un limite alla vita sociale online.

Ecco sei possibili soluzioni per disintossicarsi gradualmente, senza cancellare il proprio account
1. Rimuovere le app dal telefono

C’è chi trascorre ore a controllare i social dallo smartphone, magari in attesa di un appuntamento, sui mezzi pubblici o la sera sul letto, prima di andare a dormire. Se ti ritrovi in questo ritratto, la prima mossa per disintossicarti è eliminare le app. Diversamente da quando si cancella l’account, in questo modo non si perdono tutti i dati e quando si è pronti per tornare, basta scaricare di nuovo l’applicazione. Un passo ancora meno estremo è disattivare le notifiche sul telefono, oppure silenziarle e togliere gli avvisi luminosi dalle impostazioni. Così, perlomeno quando non si ha un computer a disposizione, si può stare tranquilli.
2. Disattivare temporaneamente il profilo

A volte il primo step non è sufficiente. Potresti comunque accedere ai social tramite computer. E quando qualcuno pubblica sul tuo profilo Facebook o ti invia un messaggio diretto su Twitter, a seconda delle impostazioni di notifica, è possibile che ti arrivi una email e interferisca con la terapia di disintossicazione. Alcune piattaforme, fra cui Facebook e Instagram (che è di proprietà di Facebook dal 2012) consentono di disattivare temporaneamente il proprio account. L’utente può tornare indietro quando vuole. È un rimedio utile per esempio durante la preparazione di un esame o in periodi in cui si deve rimanere molto concentrati su un lavoro.
3. Dare a qualcun altro il controllo degli account
E’ un po’ come dare a un altro le chiavi di casa… 
Se pensi di non avere la forza di volontà necessaria per rispettare le regole precedenti, o se non ti fidi di te stesso, puoi delegare il compito a una persona che conosci. Al prescelto rivelerai il tuo nome utente e la password e gli chiederai di modificarla per un periodo di tempo prestabilito. In questo modo non avrai proprio la possibilità di fare login, a meno di metterti a supplicare l’assistente alla disintossicazione, che però non dovrà cedere.
4.Fare un po’ di pulizia
Bukhara, Uzbekistan. 
Quando si torna sui social media o prima di prendere la pausa detox, è consigliato mettere in ordine gli account. Ad esempio potresti smettere di seguire persone che ti fanno innervosire su Twitter o Instagram, togliere l’amicizia a conoscenti e sconosciuti su Facebook, controllare chi può vedere le storie su Snapchat e cambiare le impostazioni della privacy. Cancellare vecchi post che ora ti fanno rabbrividire. Uscire dai gruppi poco utili per la vita reale.
5. Stabilire un tempo massimo

Di scorrere la bacheca ogni ora e vedere tutti i video postati, magari se ne può fare a meno. Delle chat è più difficile. Il problema di eliminare dalla propria vita i social network è che, se non lo fanno anche tutti gli altri, si rischia di rimanere isolati. Gli amici organizzano l’appuntamento della sera sul gruppo Facebook. Se tu non hai più un profilo, corri il pericolo di non essere invitato a meno che gli altri non si accorgano della tua assenza online e decidano di chiamarti. Si può stabilire di controllare Facebook solo per alcuni minuti al giorno, per rispondere ai messaggi. Questo punto si basa molto sull’autodisciplina. Per aiutarsi a essere diligenti si può mettere un timer e chiudere il social media non appena termina il tempo che si è fissato.
6. Usare 99 days of freedom
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“Ti sei mai chiesto come sarebbe la tua vita senza Facebook?”. Questo è lo slogan della campagna lanciata circa due anni fa da un gruppo di olandesi dell’associazione no profit Just. L’idea del progetto è quella di spingere a liberarsi dalla social obsession, restando fuori da Facebook per 99 giorni. Per iniziare a disintossicarsi, bisogna entrare nel proprio profilo per sostituire la foto con l’immagine della campagna e condividere un link con cui si inizia il countdown. Una volta usciti dalla pagina, Facebook è bloccato e cominciano i 99 giorni di libertà. Secondo i fondatori, si guadagneranno 28 ore di tempo per la vita reale.

Google ha vietato queste 7 domande ai colloqui di lavoro perché nessuno rispondeva

Scena muta. Ecco l’effetto di queste sette domande sui candidati intervistati dal gigante di Mountain View. Google ha deciso di proibirle durante i colloqui di lavoro per non aggiungere altro stress a una situazione già complicata. Riuscire a rispondere sembra quasi impossibile


6 frasi per rimorchiare in tutto il mondo


Once e Babbel hanno fatto squadra trovando i messaggi perfetti per rompere il ghiaccio in 6 lingue diverse


Internet ha cambiato radicalmente l’arte del rimorchio. Nell’era dello smartphone, il primo appuntamento non è più l’occasione per conoscere una ragazza ma per verificare che tutto quello che ci ha inviato sulla chat sia vero (a cominciare dalla foto). L’ago della bilancia si è spostato dall’incontro di persona a quello virtuale. L’importanza di fare colpo non è più sul look fisico o sulla capacità di intrattenere una conversazione ma piuttosto sulla descrizione del proprio profilo. La prima impressione in questo contesto è fondamentale. Per questo bisogna stare attenti alla foto da pubblicare – un primo piano, una a figura intera e un paio che mostrino passioni e hobby – alla biografia, che non deve essere lunga ma esaustiva e ricordarsi che l’audacia premia: mandare un messaggio ai propri match aumenta le probabilità di connessione di quasi il 300%, soprattutto se è accattivante ed autoironico. Almeno questi sono i consigli di Once, la dating app che ti consiglia un partner al giorno, selezionato da un team di specialisti chiamati Matchmakers, che confrontano i dati del profilo e delle preferenze per cercarti l’anima gemella.
Spesso però non è semplice emergere dalla massa, considerato che ad oggi su Once ci sono più di 300mila utenti italiani, con un bagaglio di 10,6 milioni di messaggi scambiati tra loro. Per questo, se ti vuoi buttare sulle straniere contando sul fascino e sull’accento italiano, Once e Babbel, l’app per imparare le lingue, hanno fatto squadra per suggerirti alcune frasi per rompere il ghiaccio in tutte le lingue.

Francese: “Est-ce que tu crois au coup de foudre au premier regard ou est-ce que je dois repasser?” (Credi all’amore a prima vista o devo ripassare?)

Russo: “Думаю, я не первый, кто хочет сегодня с тобой познакомиться. Зато я – лучший. Хочешь проверить?”- Dumaju, ja ne pervyj, kto chočet segodnja s toboj poznakomit’sja. Zato ja — lučšij. Chočeš’ proverit’?
(Non credo di essere il primo che ti vuole conoscere oggi, ma sono sicuramente il migliore. Vuoi convincertene di persona?)



Spagnolo: Disculpa, ¿te llamas Google? Es que en ti encuentro todo lo que busco.
(Scusa, ma ti chiami Google? Perché trovo in te tutto quello che cerco.)



Tedesco: Ich würde gerne mit Dir frühstücken. Darf ich Dich zum Abendessen einladen?
(Mi piacerebbe far colazione con te. Posso invitarti a cena?, in vista ovviamente di una notte insieme molto hot)



Inglese: Be unique and different – say yes.
(Sii diversa, sii unica. – dimmi di sì!)



Portoghese: Eu gostei de você. Se você gostou de mim, dê um smile. Se não, dê um duplo mortal para trás.
(Mi piaci moltissimo. Se anch’io ti piaccio basta che mi mandi uno smile. In caso contrario fai un salto mortale all’indietro!)

Stupra una adolescente e pubblica il video su Snapchat, sconterà solo un anno di carcere


La vittima, una ragazza di 19 anni, ha deciso di rinunciare al suo anonimato dopo che una corte ha condannato il suo aggressore a soli dodici mesi di carcere. L’amico che ha diffuso in diretta il video dello stupro sul web è stato affidato a una comunità.

Lei si chiama Tracie Aldridge ed è una ragazza che nel giugno del 2015 ha subito una violenza sessuale. Una violenza sessuale con una scopa avvenuta mentre la giovane, che aveva 19 anni, stava dormendo in un appartamento in Scozia in cui c’era stata una festa e diffusa in diretta su Snapchat da un amico dell’aggressore. La giovane donna ha scoperto il giorno dopo la violenza quello che era accaduto e che le immagini delle molestie erano state già viste da molte persone in rete. Ora, dopo che il suo aggressore è stato condannato a scontare solo dodici mesi di reclusione e l’amico che ha realizzato il video è stato affidato a una comunità, Tracie ha deciso di rinunciare al suo anonimato per raccontare quello che è accaduto e manifestare tutta la sua rabbia per quelle che considera delle condanne troppo leggere. “Sono stata tradita dalla giustizia, i taccheggiatori vengono condannati a pene più pesanti”, si è lamentata la donna, oggi ventunenne.



I due giovani si sono dichiarati colpevoli – I due giovani accusati della violenza sono Jordan Binnie e Fraser Anderson, entrambi di 22 anni. Il primo si è dichiarato colpevole di violenza sessuale ed è stato condannato a dodici mesi di reclusione e anche il suo amico ha ammesso di aver diffuso il video della violenza in rete ma ha evitato il carcere. La difesa ha detto che i giovani erano ubriachi e che Anderson in quel momento deve aver pensato fosse divertente realizzare un video. “Ho passato due anni di inferno – ha detto ancora Tracie ai media – è assolutamente ridicolo. Hanno rovinato la mia vita, ho dovuto lasciare il mio lavoro a causa dello stress”. Anche la madre dell’adolescente ha definito come assolutamente “atroce” quello che è accaduto.





Ivanka Trump e la mano morta del marito

La First Daughter criticata per la foto in abito da sera mentre l'America protesta



A una settimana dal suo insediamento come quarantacinquesimo presidente degli Stati Uniti, non si placano le polemiche nei confronti di Donald Trump e della sua famiglia. Il suo ordine esecutivo del weekend, il Muslim Ban, che di fatto predispone il bando di profughi e cittadini provenienti da sette paesi islamici, ha infuocato il popolo americano, sceso in piazza per protestare.
Mentre le città statunitensi si riempivano di manifestanti e gli aeroporti versavano nel caos per i residenti che non potevano rientrare, Ivanka Trump ha postato una foto patinata che la ritrae, perfetta e bellissima, insieme al marito Jared Kushner pronta per un ricevimento. E via di critiche nei confronti della First Daughter, accusata sui social di insensibilità e di tempismo decisamente sbagliato. C’è poi chi ha storto il naso per il suo vestito, un Carolina Herrera d’argento da oltre 5mila euro, che alcuni hanno accostato alle coperte termiche usate per i profughi.

Infine, complice uno specchio, ecco che nell’immagine di Ivanka Trump, che si è sempre dichiarata una paladina per la parità dei sessi, è impossibile non notare la mano di Jared ben piazzata sul sedere della moglie, a rivendicare la sua proprietà. Così anche le femministe hanno potuto dire la loro. In questo fine settimana di polemiche nei confronti di Trump e Co. tutti i critici hanno avuto pane per i loro denti.








Aggredito e picchiato da un branco di ragazzi bene, salvo grazie a 2 passanti

Milano: in quindici contro uno dopo un futile diverbio a una festa privata. Il giovane: "Mai visti prima". Il pestaggio per un malinteso nel locale. La scena ripresa dalle telecamere di sorveglianza


Aggredito nella notte da un branco di ragazzini per "vendicare" l'amico. E' accaduto a un ventenne in pieno centro a Milano, tra sabato e domenica, al termine di una festa privata in zona Porta Vittoria. Il giovane è stato picchiato a sangue e si ritrova con un occhio nero e parecchi denti rotti, dopo essere stato soccorso in ospedale.

Le telecamere - La scena, racconta il "Corriere della Sera", è stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza del locale della festa, dalla quale il ventenne era uscito per raggiungere la macchina parcheggiata a pochi metri. E così adesso i 15 ragazzini del branco, tutti di un liceo-bene di Porta Venezia, hanno le ore contate. 

La lite nel locale - Durante la festa nel locale, il Momo Restaurant, un ragazzino strofina una sigaretta accesa sul collo del giovane, uno studente di Ingegneria. "Mi sono girato per chiedergli conto -, racconta lui -. Quello mi ha detto che aveva sbagliato persona e ha chiesto scusa. Ci siamo stretti la mano. Credevo fosse finita". Non era così. Gli amici del ragazzino hanno voluto dargli una lezione, non si sa bene per quale motivo, lo hanno atteso in strada e lo hanno pestato.

Due testimoni - La vittima dice che gli aggressori non davano l'impressione di essere ubriachi. Fortunatamente due donne si sono fermate e hanno chiamato aiuto. Quando si sono sentite le sirene, i ragazzini si sono dileguati. Dopo essersi scatenati con una furia allucinante, secondo i racconti delle due testimoni, che parlano di "raffiche di calci e di pugni, come se si stessero divertendo". Trovare i colpevoli non sarà difficile grazie alle riprese. E c'è anche il nome del ragazzino dell'episodio della sigaretta, di cui il ventenne aggredito dice: "Non è del mio giro, ma so chi è".



Il cast degli ospiti a Sanremo Keanu Reeves è la superstar

Chiusa la trattativa con l’attore di «Point Break» e «Matrix». Il Festival si apre con Tiziano Ferro (e Carmen Consoli). Poi Totti, Giorgia, Mika, Robbie Williams, Crozza


Un pezzo di Matrix a Sanremo. Ma niente a che vedere con le larghe intese tra Rai e Mediaset suggellate nel matrimonio tra Carlo Conti e Maria De Filippi. Sul palco del Festival salirà Keanu Reeves, l’attore che con la trilogia sullo scontro tra uomo e macchine si è ritagliato un ruolo indelebile nella storia del cinema di fantascienza. Trattativa chiusa, autografo sul contratto, l’attore potrebbe affacciarsi all’Ariston nella giornata di mercoledì o giovedì — il Festival si apre martedì 7 febbraio — per concedersi in una lunga intervista.

Terza volta per Conti e terzo attore di Hollywood a Sanremo. L’anno scorso Nicole Kimdan si presentò nella seconda serata; due anni fa Charlize Theron si accomodò nella terza. Surfava in Point Break, flirtava a pagamento in Belli e dannati, cavillava con il demoniaco Al Pacino in L’avvocato del diavolo, ma la vita stessa di Keanu Reeves è un film. Nato a Beirut 52 anni fa dall’incontro tra un geologo e una ballerina che pensavano a una serata in compagnia e si ritrovarono con un figlio. Lo chiamarono Keanu, forma abbreviata dell’hawaiano Keaweaheulu, che dovrebbe significare «brezza leggera che sale dal mare verso i monti», che evidentemente non si può accorciare. Si sposarono subito ma dopo due anni finì (lei ci ha riprovato altre tre volte, poi ha smesso). Promessa dell’hockey su ghiaccio alle superiori, Keanu Reeves si è invece incartato a scuola e complice la dislessia ha abbandonato gli studi a 17 anni. La strada l’ha trovata comunque grazie al cinema. Il resto è filmografia. 

Come spesso succede in questi casi l’occasione incontra l’opportunità. Così Keanu Reeves arriva anche grazie al tour di promozione del suo nuovo John Wick: Chapter 2, sequel del film in cui interpreta un killer professionista. Nell’originale Wick uccideva 77 persone e anche questa volta pare avvelenato: «Chiunque si farà avanti, lo ammazzerò», promette l’attore. C’è anche un pezzo di Italia nella pellicola diretta da Chad Stahelski che per tre settimane ha fatto tappa e riprese a Roma e ha visto entrare nel cast Riccardo Scamarcio, Franco Nero e Claudia Gerini. A parte qualche piccolo aggiustamento quello di Keanu Reeves dovrebbe essere il nome più forte del Festival e soprattutto l’ultimo, mentre perde quota la possibilità di avere anche Demi Moore che pure è stata molto vicina a chiudere la trattativa. Quanto agli ospiti musicali la lista prevede Tiziano Ferro (che sarà accompagnato in un brano da Carmen Consoli nella serata di debutto), Giorgia (il giorno dopo), Zucchero (per la finale). E poi gli internazionali: i big Robbie Williams, Mika, Ricky Martin e Álvaro Soler, ma anche i Clean Bandit e i Biffy Clyro. 

Sempre più “Belle”, Emma Watson incanta nel nuovo trailer italiano di “La Bella e la Bestia”

Il desiderio di vederlo è sempre più impellente, e la Disney fa uscire un nuovo trailer della Bella e la Bestia, il live action del celebre classico animato.


Il film ha già battuto diversi record con il primo trailer, che ha collezionato ben 127 milioni di visualizzazioni in sole 24 ore. Ma non solo, l’attesa è stata resa più dolce anche dalla reinterpretazione di Angela Lansbury (La signora in giallo) della famosissima canzone del film “È una storia sai” 





La Bestia (Dan Stevens), cercherà di conquistare l’incantevole Belle interpretata da Emma Watson. Il film, diretto da Bill Condon, è il rifacimento del classico animato del 1991 che ci aveva fatto innamorare.




Nel trailer possiamo anche vedere meglio Gaston, interpretato da Luke Evans, e gli oggetti animati della casa, che avranno le voci di Ewan McGregor (Lumiere), Ian McKellen (Tockins) ed Emma Thompson (Mrs. Potts).




Bisogna resistere ancora fino al 16 marzo per vedere la bellissima Emma Watson innamorarsi della rude Bestia.

Nel frattempo, gustatevi il nuovo trailer.

lunedì 30 gennaio 2017

Cina, turista muore sbranato da tre tigri mentre è allo zoo con la famiglia


L'uomo, di cui non sono state diffuse le generalità, è stato attaccato dai felini dopo aver superato la recinzione che li separava dal resto del giardino zoologico. Testimoni sotto shock: "È stato terribile, la sua agonia è durata più di un'ora".

Shock in Cina, dove un turista è morto sbranato da tre tigri mentre stava visitando lo zoo di Ningbo Younger, nella provincia orientale di Zhejiang insieme alla sua famiglia. La terribile scena si è consumata davanti agli occhi esterrefatti della moglie e del figlio. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, l'uomo, non ancora identificato, si sarebbe spinto oltre la recinzione dei felini che stavano mangiando. Un video mostra come venga improvvisamente bloccato a terra da uno dei grossi animali, mentre con le sue fauci tiene stretti il collo e la testa del visitatore.


I responsabili dello zoo hanno utilizzato cannoni ad acqua e petardi per spaventare le tigri e farle lasciare la loro preda, ma ogni tentativo è stato vano, finché uno dei felini non è stato abbattuto ed il corpo del turista, il cui calvario è durato più di un'ora, è stato recuperato e trasportato d'urgenza in ospedale. Secondo alcune fonti della stampa locale, l'uomo sarebbe morto durante il trasporto al pronto soccorso per le profonde ferite riportate. Poco dopo, il giardino zoologico è stato evacuato. "È stato terribile, ho visto una delle tigri sbranare quell'uomo, che aveva tutto il volto sporco di sangue", ha raccontato un testimone.

Non è la prima volta che un episodio del genere accade in Cina. Soltanto lo scorso anno, a luglio, una donna di 57 anni era stata sbranata nel tentativo di salvare la figlia dall'attacco di una tigre in un safari di Pechino. La ragazza è riuscita a cavarsela con ferite multiple lungo il tutto il corpo, ma per la madre non c'è stato nulla da fare. Per questo molti nelle ultime ore si stanno domandando se le misure di sicurezza negli zoo nazionali siano sufficienti o meno a garantire la tranquillità dei visitatori.




Fonte

Salvò 669 Bambini Dalle Camere A Gas... E Non Sa Di Essere Seduto In Mezzo A Loro

Quella che vi raccontiamo è la storia di Nicholas Winton, un uomo come tanti che un giorno decise di uscire dalla normalità di una vita comune per diventare un eroe silenzioso e instancabile, che oggi finalmente ha tutto il riconoscimento che merita.
Winton nacque in una famiglia benestante da genitori ebrei tedeschi convertiti al cristianesimo. In gioventù fu un agente di borsa a Londra, ma dopo che i nazisti occuparono la città di Praga si dedicò a tempo pieno ad un'attività ben più nobile: salvare vite umane.


Nel 1938 infatti il suo amico Martin Blake lo informò con dovizia di particolari della situazione dei campi profughi, in cui molti esseri umani vivevano in condizioni insopportabili.
L'uomo decise così di impegnarsi con tutte le sue possibilità per salvare vite, e in particolare si concentrò sui bambini.


Utilizzando un albergo come base di manovra, organizzò un viaggio dalla Cecoslovacchia al Regno unito per ben 669 bambini divisi in 7 grandi gruppi. Era prevista la partenza di un ulteriore ottavo gruppo il 3 settembre 1939, ma l'inizio della seconda guerra mondiale e la chiusura delle frontiere tedesche mandarono a monte il progetto e purtroppo di quell'ultimo treno della speranza si persero le tracce.


Molti bambini non avevano ovviamente le carte in regola per essere ammessi nel Regno Unito, ma anche su questo fronte Winton si prodigò con ogni mezzo per convincere le autorità di frontiera inglesi.


L'azione di Winton rimase sconosciuta fino al 1988, quando sua moglie Greta scoprì un album contenente tutti i dati che documentavano i viaggi.



La donna decise così di organizzargli una sorpresa: Winton viene invitato in una trasmissione televisiva per incontrare una donna che lui salvò in uno di quei 7 treni, ma quando la presentatrice chiede se ci sia in stanza qualcun altro che gli deve la vita, accade qualcosa di magico. Tutte le persone sedute intorno a lui furono salvate dalla sua impresa eroica. Ecco il video di quel momento emozionante:



Nicholas Winton, conosciuto anche come lo Schindler britannico, è venuto a mancare il 1 luglio del 2015, ma la sua memoria rimarrà viva nel cuore di coloro che ha salvato, dei loro discendenti, e di tutti noi che abbiamo avuto il piacere di conoscere la sua storia commovente.

Cinquanta sfumature di nero, l’inaspettato gioco sexy in ascensore nella nuova clip


Il 9 Febbraio esce “Cinquanta sfumature di nero“, film diretto da James Foley e tratto dall’omonimo libro di E. L. James.
Da qualche ora è stata pubblicata una nuova clip tratta dal film in cui i due protagonisti, Christian Grey (Jamie Dornan) e Ana Steele (Dakota Johnson) dopo una cena romantica si sfidano a un gioco sexy in ascensore.
Nella clip potete sentire un brano della colonna sonora del film: “I Don’t Wanna Live Forever” di Taylor Swift e Zayn Malik.




Nel cast del secondo capitolo della saga c’è anche Kim Basinger che vestirà i panni di Elena Lincoln, la donna che ha iniziato il giovane Christian alle pratiche sessuali fetish.

Il corto animato che spiega cosa prova un bambino dislessico

Utilizzare un video animato per far comprendere in meno di un minuto che cosa prova un bambino dislessico e per far sapere che c’è sempre qualcuno pronto ad aiutarlo.
L’idea è di Dyslexia Action, associazione inglese che opera da 40 anni bambini e adulti dislessici.
Sono le immagini, i movimenti, i colori e le musiche ad animare spaventosi libri-piragna, che scompaiono nel momento in cui ci si lascia prendere per mano.
Un modo per sensibilizzare al problema chi non lo vive. E per incoraggiare chi la strada ancora non l’ha trovata!

venerdì 27 gennaio 2017

Insegnante appende cartello in classe, si scatena l’ira dei genitori

Ecco cos’è accaduto in una scuola primaria.
Una maestra appende un cartello in classe per mandare un messaggio educativo a tutti i genitori. Il cartello diceva: “Il lavoro degli insegnante sarebbe molto più facile se i genitori facessero il proprio”.


Questo cartello, dopo che gli stessi studenti hanno riportato il messaggio a casa, ha scatenato l’ira dei genitori che si sono opposti alla maestra, richiedendo la rimozione del cartello.
Ecco cosa ha detto un genitori:
“Mi spiace ma non sono assolutamente d’accordo. Nella mia famiglia, io e mio marito passiamo pomeriggi interi a studiare con i nostri figli, studiando e spiegando ogni tipo di materia perché a scuola la metà dei professori non insegna assolutamente niente ; in più , soprattutto con ragazzi con dsa e bes, soprattutto alle superiori , la maggior parte degli insegnanti lasciano tutto nelle mani dei genitori fregandose completamente dei problemi di questi ragazzi. Io mi chiedo poi , in quelle famiglie dove non ci sono disponibilità economiche e dove non ci sono genitori in grado di fare il lavoro dei professori , come fanno tanti ragazzi ad andare avanti…. Ci sono tanti bravissimi insegnanti ma la maggior parte, per mia esperienza personale, non ha voglia di fare niente , anzi crea solo danni a tanti studenti che si sentono incapaci.
Fare l’insegnante è una missione. La maggioranza non è all’altezza.”

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Errori nei film


La maglietta é rotta... ma dopo pochi secondi é sana!


La camicia era sporca e rotta 2 secondi prima!


Spettatori dal futuro!


Mentre Massimo scaglia la sua lancia, si intravede un monitor.



La strada era distrutta dal combattimento, ma pochi secondi dopo... é perfetta!


Ops... un cameraman!



Nella prima immagine ha un vestito... dopo 2 secondi... cambia!


Le linee si muovono!!!

Il cappello che scompare!


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