In California si moltiplicano le startup dedicate alla sconfitta dell’invecchiamento: le più importanti sono di Google e di Zuckerberg.
Sconfiggere la morte curando l’invecchiamento attraverso la tecnologia? A quanto pare è questo il nuovo obiettivo che si stanno prefissando diverse aziende del settore tecnologico. Nella Silicon Valley, ma non solo, sono sempre più le startup che si dedicano allo sviluppo di tecnologie per sconfiggere l’invecchiamento, le malattie e, da ultimo, la morte. Stiamo entrando nell’era della "Singolarità", che l’ingegnere capo di Google Ray Kurzweil ama definire come il “periodo futuro durante il quale il ritmo del cambiamento tecnologico sarà così rapido e avrà un impatto così radicale, che la vita umana sarà trasformata in maniera irreversibile”. Egli è infatti convinto che a partire dal 2029 si potrà diventare immortali grazie alle scoperte scientifiche che ci doneranno l'elisir della vita eterna.
Tra le aziende californiane impegnate nel settore, ve ne sono due di spicco: la prima, la Chan Zuckerberg Initiative, appartenente al fondatore di Facebook e alla consorte, ed è a lavoro nella ricerca per sconfiggere tutte le malattie, innalzare il potenziale umano e promuovere le pari opportunità. Per lo scopo la start up ha a disposizione un fondo di 3 miliardi di dollari.
La seconda, di proprietà di Google, è la Calico (California Life Company), che si sta occupando di una ricerca a lunghissimo termine per contrastare l'invecchiamento, il più grande mistero della vita. Già citata dal Times nel 2013, la Calico sta mantenendo scrupolosamente segrete le sue scoperte, dichiarandosi pronta ad annunciarle al mondo tra i 10 e i 20 anni. A quanto pare, questa segretezza sia nei confronti della stampa che dei colleghi scienziati, è semplicemente dovuta al fatto che la Calico non ha effettuato ancora nessuna scoperta sensazionale.
Le innovazioni importanti sono in arrivo anche nel settore della medicina: il neurochirurgo Sergio Canavero si è dichiarato pronto ad effettuare il primo trapianto di testa tra la fine di quest'anno e il 2018, un intervento fino ad ora ritenuto impossibile. L'operazione avverrà in Cina con il supporto di un collega fidato, e consisterà nel trapiantare la testa di un donatore sul corpo di un paziente cinese.
Sui piatti della bilancia quindi questioni decisamente controverse: siamo davvero sicuri che l'umanità sarà pronta ad accogliere tutte queste novità?
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