giovedì 9 febbraio 2017

Truffe telefoniche, le parole da non dire per evitare di cadere nella trappola

La pagina Facebook della Polizia di Stato “Una vita da social” ha da poche ore diffuso un post per invitare tutti gli utenti a prestare la massima attenzione nel caso in cui doveste ricevere una telefonata da parte di un operatore. Come riportato dagli agenti delle forze dell’ordine sul social network: “Se vi arriva la telefonata da parte di un operatore che volutamente rimane sul generico: ‘Buongiorno è la compagnia elettrica, ci risulta una sua bolletta insoluta, ma forse ha pagato e dobbiamo verificare’. E lì scatta la trappola”.

Stando alle segnalazioni di numerosi consumatori che sono stati vittima di questa truffa telefonica, da qualche settimana una serie di utenti sono stati contattati da un gruppo di operatori che con la scusa di verificare il pagamento di una bolletta chiede una serie di informazioni con il solo scopo di ottenere dalla vittima il codice Pod, una sorta di pin bancomat della bolletta che identifica il posto fisico dove avviene il prelievo dell’energia elettrica: “Se lo comunicate al telefono siete spacciati. Il vostro nuovo contratto è partito!”
La voce vi chiede: “Lei è il sig. Tizio, residente in via eccetera e eccetera”. Ecco la registrazione è iniziata e voi sicuramente risponderete: “Si”. E con la vostra voce avete confermato i dati.

Nel caso in cui doveste ricevere una telefonata da parte di un call center l’invito è dunque quello di prestare la massima attenzione alle informazioni che comunicate e soprattutto evitare di riferire il codice Pod, necessario all’attivazione di una nuovo contratto. Una volta attivato il contratto con il nuovo operatore sarà necessaria una raccomandata con ricevuta di ritorno, che potrete fare quando scoprirete di avere aderito ai servizi di un nuovo gestore. Inoltre, come consigliato dalla Polizia di Stato su Facebook, quando ricevete una chiamata da un operatore, alla richiesta del vostro nome, anziché rispondere ‘Si’ domandate ‘chi parla?’ così la registrazione salta.

#OCCHIOALLATRUFFA. Se vi arriva la telefonata da parte di un operatore che volutamente rimane sul generico: “Buongiorno è la compagnia elettrica, ci risulta una sua bolletta insoluta, ma forse ha pagato e dobbiamo verificare”. E lì scatta la trappola. Chi non vorrebbe evitare di pagare una bolletta? La voce vi chiede: “Lei è il sig. Tizio, residente in via eccetera e eccetera”. Ecco la registrazione è iniziata e voi sicuramente risponderete: “Si”. E con la vostra voce avete confermato i dati. Poi l’operatore vi chiede il Pod, che è una sorta di pin bancomat della bolletta (identifica il posto fisico dove avviene il prelievo dell’energia elettrica – insomma il vostro immobile – e non cambia anche se cambia l’intestatario del contratto). Se lo rivelate possono utilizzarlo. Quindi, se lo comunicate al telefono siete spacciati. Il vostro nuovo contratto è partito! E per recedere ci vorrà una raccomandata con ricevuta di ritorno, che potrete fare quando scoprirete di avere aderito ai servizi di un nuovo gestore. Insomma, il Pod custoditelo gelosamente come il pin del bancomat e, come mi ha raccomandato l’operatore, appena chiamano e vi chiedono il vostro nome, invece di rispondere “Si” domandate “chi parla?” così la registrazione salta. #Passaparola Leggi&Condividi sopratutto per gli Anziani e I piu deboli

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