lunedì 27 febbraio 2017

Dal sideboob di Scarlett Johansson alla scollatura di Michelle Williams: tutti i look degli Oscar 2017

L’edizione 2017 degli Academy Awards è stata caratterizzata dall’eleganza e dalla semplicità.
Come al solito le star hanno scelto abiti costosissimi, ma indossati con stile e rigore. Molte attrici hanno addirittura indossato abiti minimal.

I colori più in voga sul red carpet sono stati il bianco, il rosso e ovviamente l’oro.

SCARLETT JOHANSSON: EFFETTO SIDEBOOB


Scarlett Johansson ha indossato un abito con effetto sideboob, una scollatura laterale che mostra il tatuaggio appena sotto il seno.


EMMA STONE: PERFETTA


Per gli Oscar 2017 Emma Stone ha scelto un abito dorato della nuova collezione Givenchy di Riccardo Tisci e degli orecchini abbinati di Tiffany & Co.
L’attrice ha vinto l’Academy Award come migliore attrice protagonista per La La Land. 




NICOLE KIDMAN: L'ELEGANZA


L’attrice di ‘Lion‘ ha scelto un elegante abito Armani Prive con gioielli e rossetto rossi.


ALICIA VIKANDER: ROMANTIC GOTHIC LOOK


Quello di Alicia Vikander è considerato uno dei migliori outfit della 89ª edizione della cerimonia degli Oscar. Ha indossato un abito di pizzo Louis Vuitton stile Romantic Gothic e un collier Bulgari.


DAKOTA JOHNSON: GOLD LOOK


Anche Dakota Johnson è stato premiata grazie al suo look coraggioso: un abito oro di Gucci con una cravatta in vita e una collana vintage di Cartier abbinata.


TARAJI P.HENSON: LESS IS MORE


L’attrice di ‘Empire‘ ha scelto un look essenziale con un abito in velluto blu di Alberta Ferretti e una collana Nirav Modi.


EMMA ROBERTS: OUTFIT SOSTENIBILE


L’attrice della serie “American Horror Story” ha indossato un abito vintage Armani Prive.
Emma Roberts sta supportando la campagna ‘Red Carpet Green Dress‘ che da otto anni porta sul tappeto rosso abiti bellissimi realizzati con materiali ecosostenibili.


CHRISSY TEIGEN: THE QUEEN


Chrissy Teigen è arrivata sul red carpet come una vera regina grazie a un abito bianco di Zuhair Murad.
La modella ha accompagnato il marito John Legend, che durante la serata di è esibito interpretando i brani della colonna sonora di La La Land.


JESSICA BIEL: STILE STATUETTA DORATA


Anche Jessica Biel ha scelto un look oro di Kaufmanfranco con orecchini di Tiffany & Co.
Suo marito Justin Timberlake ha fatto ballare il pubblico del Dolby Theatre con Can’t stop the feeling.


MICHELLE WILLIAMS: NO AI GIOIELLI


Michelle Williams, che ha ricevuto la sua quarta nomination agli Oscar nella sezione miglior attrice non protagonista per la sua performance nel film Manchester by the Sea, ha indossato un abito Louis Vuitton. Nonostante la scollatura profonda ha scelto di non indossare una collana.


JANELLE MONAE: NUDE LOOK


Abito Elie Saab Couture e anelli Forevermark per Janelle Monae, la cantante che ha partecipato a Moonlight, che ha vinto l’Oscar per il Miglior Film.


HALLE BERRY: RICCI RIBELLI


Halle Berry, avvolta in un abito Versace, ha mostrato per la prima volta i suoi capelli naturali.


mercoledì 22 febbraio 2017

Anche Whatsapp introduce le “Storie”: la nuova funzione disponibile dal 22 febbraio

1,2 miliardi di utenti mensili, 60 miliardi di messaggi giornalieri di cui 3,3 miliardi sono foto e 760 milioni video.
Sono gli spaventosi numeri di WhatsApp, l’applicazione di messaggistica istantanea per smartphone che ha appena annunciato di voler introdurre le “Storie”.

A quanto pare Snapchat ci aveva visto lungo, e così dopo InstagramFacebook, anche WhatsApp ha deciso di proporre la stessa pietanza (da notare che questi tre social sono tutti proprietà di Facebook, Inc.)


Siamo entusiasti di annunciare che, in concomitanza con l’ottavo compleanno di WhatsApp il 24 febbraio, abbiamo reinventato la funzione dello stato (Dal blog di WhatsApp)
La nuova funzione – dopo i primi test beta avvenuti a novembre 2016 – sarà disponibile in fase di roll-out a partire da mercoledì 22 febbraio dalle ore 18 per gli utenti di iPhone, Android e dispositivi Windows.
Sarà quindi possibile creare sequenze foto e video “super pazzerelle” con filtri e scritte da mettere all’interno di uno “Stato” (leggi “Storia”), visibili dai nostri contatti e che si cancelleranno automaticamente dopo 24 ore.


Gli utenti potranno condividere i loro “Stati” con tutti i contatti o solo alcuni, a seconda delle impostazioni di privacy selezionate, i quali potranno rispondere privatamente sotto crittografia End to End.
Al momento non è ancora stato svelato il layout della nuova funzione, bisognerà aspettare domani per scoprirlo.
Ecco il video che introduce i nuovi “WhatsApp Stati”.



martedì 21 febbraio 2017

Donald Trump miniaturizzato! E tutta internet impazzisce!















Ragazzina stuprata per ore da 30 immigrati pakistani


BIRMINGHAM – Una ragazzina è stata vittima di una gang di pakistani. E’ stata violentata da 30 uomini in sei tragiche ore, tra cui un padre e il figlio studente. E’ accaduto in Inghilterra, dove ormai è allarme sulle violenze compiute da ‘Asiatici‘, eufemismo che sta per ‘pakistani’.
Lo stupro è durato oltre sei ore, tra gli stupratori un padre e un figlio, che era in uniforme scolastica, e tassisti. Quelli che i Renzi vorrebbero anche in Italia con la ‘liberalizzazione’ delle licenze.
La notizia arriva nella stessa settimana nella quale un’altra gang di immigrati – gli zingari  nelle foto in alto – è stata arrestata per aver abusato di giovani ragazze. E’ una escalation. Del resto, nei loro paesi di provenienza, tra i quali l’India islamica e non, è una pratica tristemente ‘normale’.

Birmingham, dove è accaduto il fatto, è la città più ‘multietnica’ del Regno Unito. E così, il cerchio è chiuso.

martedì 14 febbraio 2017

Metallica: Lars Ulrich, "Stiamo pensando di far entrare Lady Gaga nella band come quinto membro"

Metallica si sono esibiti ai 59° Grammy Awards ieri insieme alla popstar Lady Gaga; la performance è stata funestata da problemi tecnici che hanno costretto James Hetfield a condividere il microfono con la popstar dato che il suo non funzionava.
Sabato il batterista della band Lars Ulrich aveva parlato con Access Holywood di cosa ci si sarebbe potuto aspettare dalla performance ai Grammy dicendo:

Questa potrebbe essere la canzone più heavy che sia mai stata suonata ai Grammy.[...] E ora abbiamo una nuova cantante - beh, co-cantante per dirla nel modo giusto - quindi stavamo parlando di magari farla diventare un membro permanente dei Metallica e diventare un gruppo con 5 membri, vedremo...
Di seguito lo spezzone con le dichiarazioni di Ulrich e il video dell'esibizione.




Fonte

lunedì 13 febbraio 2017

Gesù, preoccupatissimo, riunisce tutti i discepoli.....


Gesù, preoccupatissimo, riunisce tutti i discepoli in fretta e furia in Paradiso. Preoccupato dall’alto consumo di droga sulla terra ha un piano. Dopo averci pensato a lungo, decide che la cosa migliore da fare è quella di provare le droghe per poter prendere le dovute misure.
Così si delibera una commissione di discepoli che scenda sulla Terra e procuri droghe di tipo differente.
Si effettua l’operazione segreta e dopo due giorni tutti tornano in paradiso. Gesù li aspetta sulla soglia del Paradiso, il primo discepolo arriva e bussa:
– Chi è?
– Sono Paolo.
Gesù apre e dice:
– Cosa porti Paolo?
– Porto hashish dal Marocco.
– Bravo fratello, entra pure.
Poco dopo arriva un altro discepolo:
– Chi è?
– Sono Marco!
Gesù apre la porta e chiede:
– Cosa porti Marco?
– Porto marijuana dalla Colombia!
– Molto bene fratello, vieni dentro.
Toc, toc…
– Chi è?
– Sono Matteo!
Gesù apre la porta e dice:
– E tu cosa porti di buono Matteo?
– Porto la cocaina dalla Bolivia!.
– Molto bene fratello, entra pure.
Toc, toc…
– Chi è?
– Sono Giovanni!
Gesù apre la porta :
– Giovanni, e tu cosa porti?
– Porto crak da New York!.
– Bene fratello, entra.
Toc, toc…
– Chi è?
– Sono Luca!
Gesù apre la porta, lo guarda e dice:
– E tu cosa porti Luca?
– Porto ecstasy da Amsterdam!.
– Benissimo fratello, entra.
Poco dopo suona qualcun altro.
– Chi è?
– Sono Giuda!
Gesù apre la porta e dice:
– E tu cosa porti Giuda?
– L’ANTIDROGA! OK BASTARDI! TUTTI CONTRO IL MURO!!



Un camionista cammina per strada quando incontra un incrocio con il semaforo rosso. Da una macchina dietro di lui, scende una ragazza bionda che si avvicina al finestrino e bussa:
– Salve, mi chiamo Cindy. Lei sta seminando tutto il carico del suo camion lungo la strada, non se n’è accorto?!
Il semaforo diventa verde e il camionista parte senza dire una parola. Al semaforo successivo la scena si ripete. E anche a quello dopo, a quello dopo ancora, per altri 4 semafori.
Finché l’uomo esasperato, risponde a Cindy:
– Ciao Cindy, io sono Roberto, siamo in inverno e questo è uno spargisale. Ora hai capito?!


Marito e moglie vanno dal medico di fiducia perché l’uomo non sta affatto bene.
Il dottore visita il marito, e poi chiede alla moglie di poterle parlare in privato.
– Senta signora, suo marito è molto provato. Se gli vuole bene deve fare una cosa: lo deve accontentare in tutto e per tutto. Ad esempio, se non vuole lavorare, lo lasci rimanere in casa; se vuole far colazione a letto, gliela porti. Se vuole uscire con gli amici, lo lasci andare.
La moglie visibilmente preoccupata chiede al medico:
– Se no? Cosa può succedere?
E il medico:
– Se no suo marito muore!
Dopo esser usciti dall’ambulatorio, il marito incuriosito chiede alla moglie:
– Cosa ti ha detto il medico?
E la moglie:
– Ha detto che presto morirai!


ALL’INTERNO DI UNA CANTINA DEL NORD ITALIA SI TROVA IL FALSARIO PIÙ “FURBO” DEL MONDO

Ci troviamo all’interno di una cantina del nord Italia.
– Ma che cavolo fai? Sei diventato pazzo? Dovevi stampare banconote false con scritto sopra 100 €, e tu invece le hai stampate con scritto sopra 150 €. Come pensi di spenderli? Come diavolo pensi di spacciarli?
– Ehi, calmati! Lo sai che al sud prendono di tutto, non ci faranno caso. Ma poi, con quello che costa la carta, l’inchiosto e tutto il resto, con i biglietti da 100 € neanche ci guadagnamo.
Così l’amico va nel Sud Italia e cerca di spendere una delle sue banconote false.
La settimana dopo torna a casa:
– Visto, cosa ti dicevo? Un ragazzo ha preso la banconota falsa senza dire niente. All’inizio mi sembrava titubante, poi ha aperto il portafogli e me l’ha cambiata. Guarda, un bel biglietto da 80 € ed uno da 70 €.



Un tizio va da un amico con una foto e dice:
“Lo sai chi è questo?”
L’amico ci pensa un po’ e risponde:
“No, non né ho idea! Chi è?”
“Come no?! E’ Totti, il capitano della Roma! Ma esci di casa ogni tanto, fatti una cultura, vai allo stadio. Esci da questo paese del cazzo!”
Il giorno dopo ritorna di nuovo dall’amico con un’altra foto. Stessa scena.
“Lo sai chi è questo?”
L’amico ci pensa un po’ e risponde:
“Non lo so, non ho proprio idea di chi sia. Dimmelo tu!”
“Idiota, questo è Richard Gere! Uno degli attori più famosi al mondo, vai al cinema. Fai qualcosa ogni tanto!”
Il giorno dopo l’amico ritorna con un’altra foto e la scena si ripete.
“Lo sai chi è questo?”
L’amico come sempre ci pensa ma poi:
“Non lo so, mi dispiace, chi è?!”
“Ma stai scherzando? Non conosci nessuno! E’ Elton John, uno dei cantanti più famosi al mondo. Sei un incompetente, vai ai concerti, ascolta un po’ di musica. Fai qualcosa per dimostrare al mondo che ci sei anche tu!”
Il giorno successivo, però, è l’amico ad andare dal tizio con una foto:
“Lo sai chi è questo?”
Il tizio guarda la foto perplesso e dice:
“Non è un attore, non è un cantante e nemmeno un calciatore. Ma chi è? Non l’ho mai visto!”
“Lui è Ernesto?”
“E chi è Ernesto?”
“Ernesto è quello che si scopa tua moglie! Stai a casa ogni tanto, coglione!”




Differenza tra amante, fidanzata e moglie:
– dopo l’orgasmo la prima ti dice: ‘Sei grande’;
– la seconda ti dice: ‘Ti amo’;
– la terza…’Beige… Il soffitto lo farei beige’

Coppia sposata: la moglie chiede al marito di accompagnarla urgentemente dal dottore…
Il marito poverino, tutto preoccupato, va con lei allo studio medico.
Una volta entrati nello studio la moglie esordisce: “Dottore, ho un problema: quando faccio l’amore a volte sento caldo a volte freddo…”
Il dottore scuotendo la testa rimane spiazzato, guarda il marito, non sapendo cosa pensare…
L’uomo sentendosi chiamato in causa, afferma: “Dottore… Una volta era estate e una volta era inverno!”.


SIGNORA DI 86 ANNI SCRIVE UNA LETTERA DA “PREMIO NOBEL” AL DIRETTORE DELLA BANCA. 

Egregio signor direttore, le scrivo per ringraziarla di aver bloccato il mio assegno con cui ho tentato di pagare il mio idraulico il mese scorso. Secondo i miei calcoli, dal momento in cui ha controllato se c’erano i fondi fino all’arrivo di essi, erano passati appena 3 nanosecondi. Mi riferisco naturalmente all’accredito automatico mensile della mia pensione… un accredito che, lo ammetto, avviene puntualmente da “soli” 8 anni.
Le faccio inoltre i complimenti per quelle 30 euro scalati dal mio conto a titolo di sanzione per il disagio causato alla sua banca.
Le confesso che questo spiacevole incidente mi è servito per rivedere e cambiare il mio approccio al mondo finanziario. Io rispondo personalmente alle vostre lettere e alle vostre telefonate, al contrario, quando sono io a contattarvi, mi ritrovo sempre a che fare con un’entità impersonale fatta di lunghe attese e voci pre-registrate… questo è quello che ormai è diventata la sua banca!
D’ora in poi anche io, come lei, scelgo di rivolgermi soltanto ad una persona in carne e ossa.
D’ora in poi mutui e prestiti non verranno più pagati automaticamente, ma tramite assegno spedito alla vostra banca e indirizzato personalmente a un vostro dipendete da nominare.
Come lei saprà benissimo, è REATO ai sensi della legge aprire una busta intestata ad un’altra persona. Allego a questa lettera un modulo di contatto che un suo dipendente dovrà compilare per la ricezione dei miei assegni.
Mi dispiace che il modulo sia lungo ben 8 pagine, ma ho bisogno di sapere tanto sul suo dipendente quanto la sua banca vuole sapere di me, non c’è alternativa.
E’ pregato di notare che tutte le copie delle cartelle cliniche del suo dipendente devono essere controfirmate da un notaio, e dei dettagli riguardanti la sua situazione finanziaria (reddito, debiti, attività e passività) devono essere accompagnate da prove documentate.
A tempo debito, a mio piacimento, rilascerò al suo dipendente un codice PIN che lui/lei dovrà utilizzare prima di mettersi in contatto con me. Mi dispiace che il codice sia lungo 28 cifre, esattamente il numero di pressioni che faccio per accedere al mio saldo del conto tramite il vostro servizio telefonico.
Come si suol dire, l’imitazione è la più sincera forma di adulazione!
Vorrei aggiungere qualche altro piccolo appunto. Quando mi chiama è pregato di premere i tasti come segue:
#1 Per fissare un appuntamento.
#2 Per richiedere un mancato pagamento.
#3 Per trasferire la chiamata nel mio soggiorno, nel caso io sia li.
#4 Per trasferire la chiamata nella mia camera da letto, nel caso stia dormendo.
#5 Per trasferire la chiamata nel mio bagno… nel caso sia impegnata nei miei bisogni fisiologici.
#6 Per trasferire la chiamata al mio cellulare, se non sono a casa.
#7 Per lasciare un messaggio sul mio computer, verrà richiesta una password per poter accedere al mio computer.
#8 Per tornare al menù principale.
#9 Per fare un reclamo.
A volte si troverà di fronte a delle lunghe attese, ma non si preoccupi! Una musica melodica le farà compagnia per tutta la durata.
Le faccio i miei più sinceri auguri per un felice, anche se spero meno prosperoso economicamente, anno nuovo.
Una sua umile Cliente
E si ricordi: mai complicare la vita ad una persona anziana. Innanzitutto non ci piace sentirci vecchi, quindi non ci vuole molto per farci incazzare…”


venerdì 10 febbraio 2017

Taglieggiavano i rom alla stazione di Milano: 7 anni a due agenti

Condannati a sette anni due agenti per concussione e ricettazione: chiedevano denaro a donne nomadi, borseggiatrici alla stazione, con la minaccia di togliere loro i figli.


Sono stati condannati a 7 anni di carcere Cosimo Tropeano e Donato Melella, due poliziotti arrestati nel dicembre 2015 per aver spartito con una banda di rom il bottino di una serie di furti ai danni di passeggeri alla stazione Centrale di Milano. Lo ha deciso il Tribunale milanese che ha dichiarato «estinto il loro rapporto con la pubblica amministrazione di riferimento». I due, accusati di concussione e ricettazione, secondo l’accusa, avrebbero anche chiesto denaro a donne nomadi con la minaccia di togliere loro i figli.


I giudici della quarta sezione penale (Magi-Guadagnino-Amicone), oltre ad accogliere le richieste di condanna del pm Letizia Mannella, hanno anche dichiarato i due agenti – che erano già stati sospesi dal servizio dalla Questura dopo che erano finiti agli arresti domiciliari – interdetti in perpetuo dai pubblici uffici e in stato di interdizione legale per la durata della pena. Il Tribunale ha anche stabilito a loro carico la confisca di 1500 euro ciascuno (la cifra che si sarebbero intascati) e ha trasmesso gli atti relativi a due episodi dell’ottobre 2014 e del maggio 2015 affinché la Procura valuti eventuali nuove contestazioni a loro carico (motivazioni della sentenza tra 60 giorni). «Se non ci date quello che avete preso, vi togliamo i bambini e vi facciamo arrestare», avrebbero detto i due agenti, stando a quanto risultava dai racconti messi a verbale da alcune rom nell’inchiesta, coordinata all’epoca dal pm Antonio D’Alessio, che aveva portato in carcere anche 23 nomadi di origine serbo-bosniaca, tra cui molte donne, accusati di associazione per delinquere finalizzata ad una serie di furti. Indagini, condotte dalla polizia ferroviaria e dalla Squadra Mobile di Milano, che erano nate proprio da denunce di donne rom che hanno parlato sia delle «imposte» o «gabelle» sui proventi dei furti che i capi dell’associazione richiedevano, che dei «soprusi» dei due poliziotti. Il gruppo di nomadi riusciva ad incassare tra i 5mila e i 20mila euro a settimana rubando portafogli, orologi e gioielli a facoltosi turisti di passaggio alla stazione, soprattutto giapponesi, americani o di origine araba, anche con la scusa di aiutarli all’interno dei treni, lungo i binari e sui tapis roulant della stazione. E per chiudere un occhio i
due poliziotti, Tropeano e Melella (quest’ultimo definito «il cowboy» dalle rom intercettate), che erano in servizio alla sezione di contrasto ai crimini diffusi della Squadra Mobile, avrebbero chiesto e ottenuto soldi, come documentato anche dai filmati delle telecamere di sorveglianza. Nell’ordinanza d’arresto il gip Giuseppe Vanore scriveva che i due anche «fuori dall’orario di servizio» avrebbero proseguito nella «ricerca ossessiva di borseggiatrici» e che se i rom non accumulavano coi furti «soldi sufficienti» da spartire, i due procedevano «all’arresto». Oppure li accompagnavano «in Questura, – scriveva il gip – dove in cambio della libertà, il Cosimo richiede ancora denaro», in un’occasione addirittura «5mila euro», «che può essere portato, direttamente negli uffici della Questura, da altre nomadi», come una sorta di «cauzione».
Non è la prima volta che l’operato della polizia alla stazione di Milano si tinge del nero dei misfatti di malapolizia: il 6 settembre 2008 l’agente Emiliano D’Aguanno uccise Giuseppe Turrisi, 58 anni, senza dimora, negli uffici della polizia ferroviaria della stazione. La storia è tra i casi citati da Acad, l’associazione contro gli abusi in divisa. D’Aguanno e il collega Domenico Romitaggio portarono Turrisi negli uffici Polfer
per un banale “battibecco” tra lui e i due poliziotti. Il pm che condusse le indagini spiegò che Turrisi rimase per 35 minuti “in balia dei due“. Turrisi entrò con i suoi piedi ed uscì in barella e poi con l’ambulanza. Un “pestaggio debordante e selvaggio” sarà definito dai magistrati, i calci con gli anfibi provocarono la rottura della milza ed emorragie interne. Seguì il rituale delle menzogne. “Se non fosse stata disposta l’autopsia dal pm di turno, non saremo qui a processo – scrisse il pm – perché nell’annotazione redatta dai due agenti su quella sera, si dava notizia solo di un barbone che si era sentito male e poi era morto”.
In primo grado la Corte d’Assise aveva condannato il solo D’Aguanno a 10 anni, contestando a Romitaggio la sola falsificazione dei verbali. In appello, invece, i giudici decisero che entrambi ebbero un ruolo nel pestaggio di quella notte e che non c’era spazio per nessuna attenuante. Così furono condannati a 12 anni. Infine la Cassazione confermò la colpevolezza e i capi d’imputazione, diminuì solo la pena, a 11 anni e 4 mesi. D’Aguanno, 35 anni, è stato arrestato a ottobre del 2016 dalla squadra mobile di Milano – insieme all’Interpol – a Bogotà, in Colombia, dove era fuggito dopo la condanna.

ANGELA MERKEL ovvero REBBEKAH DOROTHEA KASNER ebrea aschenazi


L'oscuro passato di Rebbekah Dorothea Kasner alias '"Angela Merkel"



La foto della giovane "Merkel" (Rebbekah Dorothea Kasner) in uniforme DDR.
Il sito della Bild pubblica una foto del 1972 in cui l'attuale "cancelliera tedesca" indossa un'uniforme da giovane volontaria civile della DDR. La Kasner lavorò non ufficialmente per la "STASI" il sevizio segreto della DDR. 
Il suo nome in codice "IM Erika", IM: Inoffizieller Mitarbeiter, impiegata non ufficialmente.


Diventa molto più semplice conoscendo meglio la "Cancelliera" comprendere la posizione tedesca e le sue politiche di dominio ovviamente sostenute da altri poteri, leggendo gli atri allegati È Angela Merkel un Asset della CIA ?Il lato sionista di Rebbekah Dorothea Kasner alias '"Angela Merkel" risulterà ancor più semplice illuminarci.
Arturo Navone

Rebbekah Dorothea Kasner maschera le sue agende ideologiche e pratiche indossando il cognome di un suo primo marito Ulrich Merkel "che attraversò la sua vita come una meteora e per il quale", per sua stessa ammissione, "non ha mai provato un granché".


Rebbekah Dorothea con i suoi genitori

Rebbekah Dorothea Kasner è la figlia di Hort Kasner morto nel 2011 a Berlino un pastore giudaico protestante a Templin e la madre polacca Herlind Jentzschr, un'insegnante di latino e inglese ad Amburgo. Si è interessata alla politica mentre studiava fisica presso l'Università di Lipsia e fu iscritta nel FDJ (Libera Gioventù tedesca), l'unico partito della DDR, per il quale lavorò nel campo della propaganda.In seguito alla caduta del muro di Berlino, nell'anno cruciale del 1989, dopo aver aderito al Partito Socialdemocratico che nella metà di dicembre 1989 aveva mutato nome in Ritorno democratico (DA), la Kasner decise rapidamente di creare insieme alla CDU l'"Alleanza per la Germania" sottoponendosi alle prime elezioni "libere" e infine giungendo alla Camera Popolare dei GDR. Ecco come la Kasner poté ascendere con i nomi più importanti come Bärbel Bohley, Günther Krause, Rainer Ortleb, Markus Meckel Eppelmann o Reiner. Iniziando la sua carriera vertiginosa al potere. L'ultimo primo ministro della Repubblica democratica tedesca, Lothar de Maizière che la nomina Membro della RFA nel 1990.La caduta del muro di Berlino avvenuta il 9 novembre 1989 fu soltanto una delle tante farse poiché Germania è ancora occupata militarmente insieme ad altre nazioni dalla società Alleanza atlantica e nonostante le molte truffe testuali che quella società fece diffondere, il governo tedesco non firmò mai fino ad ora alcun "Trattato di pace" all'Alleanza atlantica ragion per cui Germania è ancora commissariata dalla stessa società invadente e per la stessa ragione possiede soltanto una Costituzione provvisoria dal 1944 fino ad ora. Leggere documentazione inGERMANIA: 58 anni d'Occupazione U.S.A. Di Christopher Bollyn e Ennesima TRUFFA, l'Unione Europea giuridicamente non esiste !!

Helmut Kohl e
Angela Merkel

Helmut Kohl (Hennoch Kohn) pone Rebbekah Dorothea Kasner come Ministro per l'Ambiente delle Donne e della Gioventù, e proprio come segretaria generale e presidentessa del gruppo parlamentare della CDU. "Helmut Kohl" è stato leader del partito dell'Unione Cristiano Democratica (CDU) dal 1973 al 1998.
<<A dispetto dei suoi successi, l'eredità politica di "Kohl" è stata gravemente danneggiata da uno scandalo riguardante il finanziamento del suo partito, scandalo iniziato nel 1999 quando venne scoperto che la CDU riceveva fondi illegali sotto la sua leadership. Le indagini del Parlamento tedesco sulla provenienza dei fondi illegali della CDU - la maggior parte dei quali depositati in conti bancari a Ginevra - rivelarono due fonti: vendite di carri armati all'Arabia Saudita, e una maxi-tangente da 40 milioni di euro pagata dall'allora governo francese di François Mitterrand per l'acquisto di una compagnia petrolifera della Germania Est da parte dell'azienda parastatale ELF Aquitaine, di cui 15 milioni sarebbero stati versati direttamente alla CDU come aiuto per la campagna elettorale di Kohl del 1994. Oltre 300 milioni di marchi tedeschi in fondi illegali furono scoperti in depositi nel cantone di Ginevra.


Kohl stesso affermò che la ELF Aquitaine aveva offerto un massiccio investimento nell'industria chimica della Germania est insieme con l'assorbimento di 2.000 stazioni di rifornimento tedesche che erano formalmente possedute dalla compagnia petrolifera nazionale Minol. L'ELF Aquitaine è accusata di aver illegalmente finanziato la CDU su ordine di Mitterrand.


Nel 2003 è stato reso noto che a Helmut Kohl furono pagati 300.000 euro da Leo Kirch, proprietario di un canale televisivo privato, per un contratto consultivo.

La questione era molto delicata, considerando il fatto che Kirch costruì il suo impero televisivo privato grazie alle riforme promosse da Helmut Kohl negli anni ottanta>>. wikipedia

Il vero nome di Helmut Kohl, membro del Bohemian Grove, è Hennoch Kohn. La famiglia giudaica di Kohl (Hennoch Kohn), era originaria di Buczaz, (Galizia austriaca). Emigrarono verso la Germania ai tempi della rivoluzione francese e cambiarono il loro nome, com'era molto in uso durante quell'epoca.
Hennoch Kohn fu eminente membro della grande loggia massonica "B'nai B'rith" che accetta soltanto chi appartiene alla religione giudaica. Ha ricevuto nel 1996 a Monaco di Baviera l'Ordine in quella loggia per il suo "servizio al giudaismo". Egli è stato anche il più caro amico della famiglia Rothschild a Parigi e Londra e frequentava regolarmente le riunioni di famiglia di questi grandi banchieri. (Club Bilderberg), CFR, ecc ecc. I nonni di Kohl (Hennoch Kohn) sono sepolti nel cimitero giudaico a Vienna.
Helmut Kohl e Angela Merkel
La Kasner non ha mai giocato personalmente ma fu Helmut Kohl che la sponsorizzò guidandola al potere all'interno del CDU. In politica estera, Rebbekah Dorothea Kasner mascherandosi dietro il falso nome "Merkel" è in grado di stabilire contrassegnate relazioni personali con Sarkozy come con Medvediev imponendo le loro convinzioni senza intermediari non solo a Bruxelles, ma dall'isola di Ouessant alla penisola del Kamchatca. La Kasner non deve nulla ad alcuno, lei ha la sua storia e un'agenda della quale accennerà alla presentazione del libro di Roland Koch, intitolato "Conservatore" cercando di tracciare il profilo di ciò che significhi oggi questo concetto in Germania e nel continente europeo.

Angela Merkel e George Bush
Angela Merkel, una neoconservatrice alla presidenza dell’Unione €uropea


La guida dell’Unione Europea del primo semestre 2007 spetta alla Germania. Ecco il sorprendente percorso politico dell’ex responsabile della propaganda comunista della Repubblica Democratica Tedesca, poi cancelliere della Germania riunificata per il partito Cristiano Democratico. Con i legami che la uniscono ai neoconservatori e la sua concezione di una leadership statunitense in Europa.
Angela Merkel è nata nel 1954 ad Amburgo (Germania Federale). Poco dopo la sua nascita, la famiglia compie l’anomala scelta di passare alla Germania dell’Est. Il padre, pastore della Chiesa luterana, fonda un seminario e dirige un centro per handicappati. Rinuncia a criticare pubblicamente il regime e beneficia così di status sociale privilegiato: dispone di due automobili [in un Paese in cui l’auto non ce l’ha quasi nessuno, ndr] e gli viene consentito di fare frequenti viaggi nella Germania Occidentale.
Rebbekah Dorothea Kasner con il marito
 il professore di chimica Joachim Sauer
Angela Merkel è una studente brillante e si laurea in fisica. Sposa un fisico, Ulrich Merkel, da cui divorzia quasi subito. In seguito mette su famiglia con Joachim Sauer, come lei divorziato, e padre di due bambini. Diventa poi ricercatrice in fisica quantistica all’Accademia delle scienze.
Si impegna politicamente nel Freie Deutsche Jugend (Gioventù libera tedesca), l’organizzazione di regime che inquadra i giovani. Diventa segretario del settore Agitazione e propaganda e si fa apprezzare come uno dei maggiori esperti in comunicazione della dittatura socialista. Viaggia spesso all’interno del blocco sovietico, soprattutto a Mosca, tanto più che parla benissimo il russo.

La caduta del Muro di Berlino, nel novembre 1989, benché preparata e attesa da lungo tempo, sorprende le cancellerie tanto della Germania dell’Est che dell’Ovest. La Cia non sta a guardare e recluta i responsabili del vecchio regime disposti a cambiare padrone e servire gli Stati Uniti, proprio come prima servivano l’Unione Sovietica.
Un mese dopo la caduta del Muro, Angela Merkel cambia improvvisamente bandiera e passa armi e bagagli al Demokratische Aufbruch (Risveglio democratico), un nuovo movimento che si ispira alla Democrazia cristiana della Germania occidentale. Vi assume subito le medesime funzioni che prima svolgeva nell’organizzazione comunista. L’unica differenza è che il suo incarico cambia nome, in sintonia con il lessico della Germania Occidentale: Responsabile delle relazioni con la stampa.
È in questo stesso periodo che si viene a sapere della collaborazione del presidente del Demokratischer Aufbruch, Wolfang Schnur, con la Stasi, la polizia politica dell’ex Germania Est. È la stessa Merkel a comunicarlo ai giornali. Schnur è costretto a dimettersi e lei prende il suo posto.
Dopo le ultime elezioni in Germania Est, benché il Demokratischer Aufbruch, il partito della Merkel, abbia riportato solo lo 0,9% dei voti, lei entra nel governo di Lothar de Maiziére e ne diventa il portavoce. E partecipa attivamente ai negoziati cosiddetti 2+4 (perché vi partecipano le due Germanie più Francia, Inghilterra, Stati Uniti e Unione Sovietica), che porranno fine allo statuto quadripartito di Berlino e all’occupazione alleata. Merkel partecipa inoltre ai negoziati che preludono alla riunificazione della Germania. Opera anche attivamente per fare entrare senza indugi la Repubblica Democratica Tedesca nell’economia di mercato e nella Zona Marco, per evitare, sostiene, un massiccio esodo dalla Germania Est alla Germania Ovest.
Nel frattempo, il suo convivente, Joachim Sauer, è stato ingaggiato da un’azienda statunitense che lavora per il Pentagono, la Biosym Technology. Dopo aver lavorato un anno nel loro laboratorio di San Diego, in California, diventa esperto di Accelrys, un’altra società a libro paga del Pentagono. Per Angela Merkel è l’occasione per imparare alla perfezione l’inglese.
Dissolta la Germania Est e confluito il Demokratischer Aufbruch (il partito della Merkel) nella Christlich Demokratischen Union (Cdu, Unione cristiano democratica), lei è eletta deputato al Bundestag [il parlamento tedesco, ndr] ed entra nel governo di Helmut Khol. Benché molto rigido di costumi, Khol sceglie questa giovane donna dell’Est, divorziata, senza figli, che convive fuori dal matrimonio, come ministro della Famiglia, della Gioventù e della Condizione femminile.
In 14 mesi, Merkel si è trasformata, da responsabile della propaganda comunista della Germania Est, in ministro democristiano della Gioventù nella nuova Germania unificata. Ma il bilancio del suo primo ministero sarà tutto sommato modesto.
Proseguendo la sua carriera all’interno della Cdu, Merkel tenta invano di farsi eleggere alla presidenza regionale del partito nel Brandeburgo. Nel frattempo, Lothar de Maiziére, che è diventato vicepresidente nazionale del partito, è anche lui riconosciuto colpevole di collaborazione con la polizia politica della Germania Est ed è costretto a dimettersi. Merkel lo sostituisce.
Nel 1994, il ministro dell’Ambiente, della Protezione della natura e della Sicurezza nucleare, Klaus Topfer, è posto alla direzione del Programma per l’ambiente delle Nazioni Unite, dopo un braccio di ferro che lo oppone alla Federazione delle camere di commercio e industria (Dihk), che dissente dalla sua politica economica. Helmut Khol mette fine alla crisi rimpiazzandolo con la sua protetta, cioè con Merkel. La quale fa subito pulizia silurando i funzionari rimasti fedeli al suo predecessore. In questo stesso periodo fa amicizia con la sua omologa francese, Dominique Voynet.
Nel 1998 il cancelliere Khol manifesta agli Stati Uniti la sua contrarietà a un intervento internazionale in Kosovo. I socialdemocratici di Gerhard Schröder e i Verdi di Joschka Fischer invece equiparano Slobodan Milosevic ad Adolf Hitler e invocano una guerra umanitaria.
La stampa filoatlantica si scatena contro il cancelliere, addossandogli la responsabilità delle difficoltà economiche del Paese conseguenti alla riunificazione. Alle elezioni del settembre 1998 i democristiani sono spazzati via dall’onda rosso-verde. Schröder diventa Cancelliere e nomina Fischer ministro degli Esteri.
Nel frattempo Helmut Khol e il suo entourage più prossimo ammettono di aver ricevuto finanziamenti occulti per la Cdu, anche se rifiutano di rivelare i nomi dei benefattori. Angela Merkel interviene pubblicando un articolo sul Frankfürter Allgemeine Zeitung [1] in cui prende le distanze dal suo mentore, Khol. In questo modo lo costringe a ritirarsi dal partito e costringe a dimettesi anche il presidente della Cdu, Wolfgang Schäuble. Ergendosi a paladina della morale pubblica, Merkel si impadronisce così della presidenza del partito. Sull’onda degli avvenimenti decide di conformarsi alla morale democristiana e sposa il proprio convivente.
Angela Merkel è sostenuta da due gruppi editoriali. Può contare innanzitutto su Friede Springer, erede del gruppo Axel Springer (180 quotidiani e periodici, tra cui Bild e Die Welt), dove i giornalisti devono firmare una clausola editoriale che li impegna a operare a favore dello sviluppo dei legami transatlantici e per la difesa dello Stato di Israele.
Può altresì contare sulla sua amica Liz Mohn, direttrice del gruppo Bertelsmann, numero uno dei media europei (gruppo Rtl, Prisma, Random House...). Mohn è anche vicepresidente della Fondazione Bertelsmann, pilastro intellettuale dell’atlantismo europeo.
Angela Merkel si affida ai consigli di Jeffrey Gedmin, mandato a Berlino appositamente per lei dal clan Bush. Questo lobbysta ha dapprima lavorato all’American Enterprise Istitute (Aei) [2], sotto la direzione di Richard Perle e di Madame Dick Cheney. Ha propugnato il varo dell’euro a parità con il dollaro. All’interno dell’Aei ha diretto la Nuova iniziativa atlantica (Nai), che radunava i più influenti generali e politici europei filoamericani. In seguito ha partecipato al Progetto per un nuovo secolo americano (Pnac) e ha steso il capitolo sull’Europa del programma dei neoconservatori, nel quale sostiene che l’Europa debba rimanere sotto l’autorità della Nato e che ciò possa attuarsi solo «scoraggiando gli appelli europei all’emancipazione» [3]. Gedmin, infine, diventa amministratore del Consiglio della Comunità delle Democrazie (Ccd) [4], che auspica un’Onu a due velocità, e assume la direzione dell’Istituto Aspen di Berlino [5]. Poi, per potersi dedicare esclusivamente ad Angela Merkel, declina l’offerta dell’amico John Bolton [6] di diventare ambasciatore aggiunto degli Stati Uniti all’Onu.

Nel 2003 il dipartimento di Stato affida a Jeffrey Gedmin e Craig Kennedy un vasto programma di diplomazia pubblica, ossia di propaganda, che include sovvenzioni occulte ai giornalisti e a reti d’opinione dell’Europa occidentale [7].
Nel 2003 il cancelliere Gerhard Schröder si oppone all’operazione angloamericana in Irak. Angela Merkel firma un articolo sullo Washington Post [8] in cui rifiuta la tesi Chirac-Schröder dell’indipendenza dell’Europa, ribadisce gratitudine e amicizia all’America e sostiene il diritto degli Stati Uniti a fare guerra all’Irak.
Nel maggio 2004, imbrogliando le carte, la Merkel impone l’elezione alla presidenza della Germania federale del banchiere Horst Köhler, principale estensore del Trattato di Maastricht e artefice dell’euro, poi presidente della Berd [Banca europea degli investimenti, ndr] e direttore del Fondo Monetario Internazionale. Infine lancia una campagna “patriottica” contro l’islamismo radicale.
Durante la campagna elettorale per le legislative del 2005, Angela Merkel fa leva sull’aumento della disoccupazione e sull’incapacità dei socialdemocratici a tenerla sotto controllo. Nei sondaggi la Cdu risulta in vantaggio di 21 punti. Ed è a questo punto che il suo consigliere occulto, Jeffrey Gedmin, le si rivolge in una lettera aperta pubblicata da Die Welt. Dopo aver criticato il modello economico tedesco, scrive:
«Prima di far progredire il Paese, lei deve prima di tutto sconfiggere sul piano intellettuale quei nostalgici che vanno avanti trascinando i piedi. Se Sarkozy succederà a Chirac, la Francia potrebbe entrare in una fase di crescita. Sarebbe un peccato che la Germania continuasse a regredire».
Rispondendo a questo invito, Angela Merkel rivela finalmente le sue soluzioni. Manda avanti uno dei suoi consiglieri, l’ex giudice della Corte Costituzionale Paul Kirchhof, e l’équipe di Initiative Neue Soziale Marktwirtschaft (Iniziativa per una nuova economia sociale di mercato) [9]. Annuncia la soppressione dell’imposta progressiva sui redditi: il tasso sarà il medesimo sia per chi manca del necessario sia per chi vive nel superfluo. Il cancelliere uscente, Gerhard Schröder, in occasione di un dibattito televisivo, critica duramente il progetto di Merkel. Il vantaggio della Cdu viene polverizzato. Alla fine ottiene il 35% dei voti, l’SPD il 34%, il resto viene disperso in piccole formazioni politiche. I tedeschi, che non vogliono più saperne di Schröder, non vogliono nemmeno Merkel. Dopo lunghe e penose trattative si costituisce una Grande Coalizione: Angela Merkel diventa cancelliere ma deve cedere la metà dei ministri all’opposizione.
Il cancelliere Merkel impone la partecipazione di un contingente tedesco alla forza multinazionale in Afghanistan comandata dagli Stati Uniti. In occasione dell’aggressione israeliana al Libano impone uno spiegamento navale tedesco in seno alla Finul dichiarando:
«Se la ragione di esistere della Germania è garantire il diritto all’esistenza dello Stato di Israele, noi, ora che questa esistenza è minacciata, non possiamo dire che non faremo nulla».
Dal 1° gennaio 2007 Angela Merkel presiede l’Unione europea. Non fa mistero di voler costringere la Francia e i Paesi Bassi ad accettare l’equivalente del progetto di Trattato costituzionale che già hanno respinto per referendum; e non cela nemmeno l’intenzione di rilanciare il progetto di fusione tra la Zona di libero scambio nordamericano e la Zona di libero scambio europeo per creare il grande mercato transatlantico preconizzato da Sir Leon Brittan.

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