lunedì 31 ottobre 2016

Sente che qualcuno le lecca le sue parti intime. Poi la scoperta shock!


In un primo deve aver pensato che il suo fidanzato fosse stato colto da un momento di passione notturna. Poi però si è accorta che nel letto insieme a lei non c’era nessuno. A quel punto si è alzata terrorizzata, realizzando quanto stesse succedendo: uno sconosciuto le stava leccando il sedere nel cuore della notte. E’ successo a Sidney, in Australia, e il colpevole, tale Joseph Taouk, è stato già assicurato alla giustizia e condannato a due anni di carcere.
Il 35enne, scrive il Sydney Morning Herald, è riuscito ad intrufolarsi in camera da letto della donna quando erano circa le 3.30. A causa delle stimolazioni provenienti dalle sue parti intime, la vittima si è destata. Quando si è accorta che non era il suo fidanzato, ha reagito provando a graffiare il molestatore. A quel punto sarebbe intervenuto il ragazzo della vittima: “Cosa ci fai lì?”, avrebbe chiesto a Taouk: “Ho visto la porta aperta e sono entrato, mi dispiace, pensavo fosse il mio albergo” avrebbe risposto l’uomo, prima di andarsene.
La ragazza ha sporto denuncia solo dopo qualche giorno: l’uomo, trovato dalla polizia in strada in stato confusionale, è stato incastrato dalle telecamere a circuito chiuso della zona, oltre che dal DNA rinvenuto sul pigiama della vittima.

Taouk ha poi spiegato nell’aula di tribunale di aver agito perché “guidato dalle voci”. “Sono sinceramente dispiaciuto per quello che ho fatto alla mia vittima e non vorrei mai che tutto questo fosse accaduto. Mi spiace con tutto il cuore ed auguro il meglio alla persona che ho fatto soffrire, nessuna donna merita questo” ha scritto in una lettera. Non è servito però ad evitargli la condanna.




Attenti alla truffa del campione di profumo gratuito!


Avvicinata ieri pomeriggio nel posteggio di un centro commerciale da due donne le hanno chiesto quale profumo usava. Dopo di questo, hanno domandato se voleva provare un campione di una nuova fragranza che le avrebbero venduto ad un prezzo molto vantaggioso.
L’avrebbe probabilmente provato se non avesse ricevuto una e-mail qualche settimana fa, avvertendola del complotto “Provate la nostra nuova fragranza”.
Le donne stanno appostate tra le vetture posteggiate, probabilmente in attesa di una nuova vittima.
La mia amica ha fermato un’altra donna che andava nella loro direzione, gliele ha indicate e le ha spiegato che aveva ricevuto una e-mail in ufficio avvertendola che qualcuno si poteva presentare in un centro commerciale o in un posteggio, e vi avrebbe chiesto di SENTIRE UN PROFUMO che non vendono molto caro.
ATTENZIONE QUESTO NON E’ UN PROFUMO – SI TRATTA DI UNA SOSTANZA COME IL CLOROFORMIO CHE PROVOCA STATI DI INCOSCIENZA, COSì CHE LE MALFATTRICI POSSANO RUBARVI DI TUTTO!!!!
Dal momento che odorate, perdete conoscenza e queste “gentili” signore vi prendono tutto quello che vogliono: borsetta, soldi, borse e chi sa, forse anche qualcosa d’altro.
Se non fosse stato per quella e-mail avrebbe probabilmente provato il “Profumo” !!
P.F. TAGGATE QUESTO MESSAGGIO A TUTTE LE VOSTRE AMICHE, E STATE ATTENTE! QUESTO VALE PER TUTTE LE DONNE DI QUALSIASI ETA’.

SE SIETE UN UOMO, INVIATE IL MESSAGGIO ALLE VOSTRE FAMIGLIE E AMICHE.


Sei di quelli che si radono i peli pubici? Dopo la lettura di questo ci penserai due volte


La rasatura dei capelli è diventata una moda sexy per molti uomini e donne

Lo sapevate che, nel tentativo di apparire sexy in privato si può danneggiare la vostra salute? Depilar tua zona intima può diventare una vittima del papillomavirus umano (HPV), infortuni che si verificano nel follicolo pilifero di cera la zona intima diventare una porta di accesso facile al VHP, che richiedono ferite minime per infettare e creare colonie di batteri. Rimozione dei peli pubici può causare infezioni vaginali o herpes, è responsabile per la prevenzione dei batteri di entrare nella zona genitale.
Mantiene anche i genitali femminili con la temperatura ideale. Peli pubici è incredibilmente suono anche se un amplificatore naturale per lo shock e le irritazioni e previene le sostanze nocive possono entrare nella zona intima.
Radersi le gambe, ascelle, beh, baffi, è nei limiti, ma piatta, tutto, assolutamente tutto Così come un bambino? Difficile non è vero? Chiaramente, ognuno è libero di decidere su queste cose che sembrano insignificanti, ma non sono, come detto sito siempremujer.com.

Idealmente, fare un taglio in una zona laterale o ceretta, ma non l’estrazione totale. Questo impedisce peli incarniti e altre cicatrici.
Quindi prendere in considerazione che abbiamo per voi un elenco delle ragioni per cui, prima di radere ogni bit! pensare due volte …
Irritazione della zona:
Sia rastrello o sostanze chimiche come cera, se si soffre di pelle sensibile si può avere l’irritazione perché la pelle sarà in contatto diretto con i jeans o biancheria intima di pizzo, meglio andare da uno specialista.
STD – Malattie sessualmente trasmissibili:
Secondo lo studio, dal momento che il boom della ceretta, infezioni come papillomavirus umano (HPV) sono aumentati; una delle funzioni di peli pubici è stare lontani e protegge contro l’infezione.


È più comodo:
Stranamente, gli esperti dicono che è uno dei modi per assorbire gli urti, irritazioni e anche l’attrito della pelle con altre persone.
Impedisce anche sostanze come l’acqua calda della doccia, è un impatto.
Psoriasi o eczema:
Quando si dispone di condizioni come il diabete o una malattia della pelle come la psoriasi, si deve consultare il medico, perché se non si sceglie il metodo giusto si potrebbe aggravare la sua condizione, congelamento, anche un’infezione mortale.
In effetti è poco igienica?
Ci sono versioni che indicano che lasciano i capelli con i capelli, può avere conseguenze negative, odore o una persona che parla sporco; Al contrario, mentre si mantiene una buona pulizia, non avrete alcun problema di igiene.


Infezioni Nest:
Supponiamo che depilaste sbagliato o irritaste voi e il vostro partner non ha i capelli, vi è un rischio, un terreno fertile, perché se uno di loro ha una infezione viene trasmessa all’altro, perché nessuno ha protezione.
È più gustoso?
Dipende dal vostro piacere, tutto ciò che è possibile è che ti trovi bene, senza essere peloso ed essere più disinibito con il vostro ragazzo o che gli piace più di vederti così, ma dipende da entrambi.


I feromoni:
Il pelo ha la funzione di mantenere l’odore specifico della zona genitale di ogni persona, quindi se tolgo completamente respingere feromoni che quando qualcuno che ami, andrà più veloce.
I feromoni sono l’essenza del tuo sesso.

Temperatura:
Peli pubici consente anche vostra zona genitale è mantenuta ad una temperatura buona, è il calore che ha la vulva e labbra, che a sua volta crea una barriera che mantiene la pelle libera da infezioni.


venerdì 28 ottobre 2016

Il furto della bicicletta del prete


“Mi hanno rubato la bicicletta!” dice un prete lagnandosi con un pastore protestante suo amico.
“Domani, durante la predica” dice il pastore “parla dei 10 comandamenti e insisti sul sesto: ‘Non rubare’.
Vedrai che il colpevole, pentito, si farà avanti! ”
Il lunedì i due uomini di Dio si ritrovano e il prete cattolico, tutto felice, dice al pastore che ha trovato la bici.
“Il ladro si è pentito, ehh? Come avevo detto io!

“No, macchè ” ribatte il prete cattolico “quando sono arrivato a ‘Non desiderare la donna d’altri’ mi sono ricordato dove l’avevo lasciata! “




Geniale! Una delle piscine piú spettacolari del mondo!

Rimedio contro l'impotenza a cura di un contadino


Un contadino ha qualche problemino e va dal dottore per una visita. Il dottore, trovandolo stressato, gli chiede come va con la moglie, dal punto di vista fisico.
Il contadino risponde:
– Beh! All’inizio andava benissimo, ma da un pò non facciamo nulla!
– Perché? Lei e sua moglie non sentite desiderio?
– Certo che lo sento. Alcune volte, sul trattore, mi viene una voglia che non riesco a frenare, ma appena torna a casa sono già stanco e finisce tutto. E lei lo sente molto, anzi si lamenta che non lo facciamo abbastanza.
– Allora, può fare così: quando va in campagna, si porti il fucile, quando le verrà voglia, spari in aria per segnalare a sua moglie che è il momento giusto, così correrà subito da lei.
– Ci proverò dottore!
Qualche mese dopo, il contadino torna dal dottore. Il dottore gli chiede se ha seguito i suoi suggerimenti:
– Si, le prime volte tutto è andato bene: sparavo in aria, lei arrivava e consumavamo.
– Poi cosa è successo? Perché non è andata più bene?

– Poi hanno aperto la stagione della caccia e… non ho più visto mia moglie…


giovedì 27 ottobre 2016

Tutorial: Come riconoscere il biglietto ‘vincente’ del Gratta e Vinci


Sono tante le leggende metropolitane riguardo i ‘Gratta e Vinci’: tante le persone che sostengono di essere i depositari di tecniche fantomatiche e vincenti che quasi sempre si rivelano ‘favole della buona notte’. Affermare che esista una ‘tecnica’ infallibile è sbagliato: diversi però sono ‘ i segnali’ presenti in ogni singlo tagliando che ci possono dare preziose informazioni riguardo le percentuali di vittoria. Il blog estrazionewinforlifeonline.blogfree.net ha pubblicato una leggenda che potrebbe aiutare i giocatori più incalliti.

In un pacco di miliardario ci sono 60 tagliandi al costo di 5 € l’uno. In media ci sono145 € di vincite totali assicurate. Quindi l’acquisto di pacchi interi non è assolutamente indice di vincita sicura.

I Numeri di serie: Evitare di acquistare il tagliando n. 000
Evitare anche l’ultimo (n. 059)
La maggior parte delle vincite si trova nei n. dal 001 al 031
(ovviamente ci sono vincite anche fino al 058 ma molto meno)

Trucchi:
Una volta grattato l’intero tagliando noterete la presenza di tre lettere :
Queste lettere ci danno un importante informazione: indicano lavincita del tagliando e non solo.
Nel caso della figura precedente le lettere sono CNQ, questo significa, come potete vedere, che la vincita è di 5 euro.
In questa altra immagine le lettere sono CCD, e la vincita è di 10 euro.
Cosa significa tutto ciò?
E’ semplice.
Nell’ 80% dei casi la prima lettera in basso a sinistra (in questo caso la D) ci indica che nei dieci tagliandi a seguire c’è una vincita pari al valore indicato dal numero accanto alla lettera (in questo caso 50 euro).
CNQ (5 EURO)
DCC (10 EURO)
QNN (15 EURO)
VNT (20 EURO)
VNC (25 EURO)
QQC (50 EURO)
CNT (100 EURO)
QQN (500 EURO)

Tutti i seguenti codici indicano tagliandi perdenti : DCV
DTQ
DTV
DTN
DCQ
DVN
DVQ
DQN
TVQ
TCQ
VNQ

Il Lingotto:
Se dovesse capitarvi di grattare un tagliando col lingotto, allora sicuramente nel pacco di serie successiva a quello le vincite sono scarsissime.
Inoltre le famose tre lettere ci danno un ulteriore aiuto
La posizione della lettera C in questo caso è posta accanto al numero 2
Questo indica quasi sicuramente che 2 tagliandi dopo è assicurata un’altra vincita buona.
Ultimo importantissimo trucco:
Tutto quello detto fin ora vale dopo aver grattato un biglietto.
Ma quello che vi svelo adesso è fondamentale per riconoscere i tagliandi vincenti prima di grattarli.
Si, avete capito bene “PRIMA” DI GRATTARLI!!!
Ovviamente dovete esaminare bene i biglietti, quindi vi consiglio di recarvi presso il vostro rivenditore di fiducia…
I biglietti vincenti nel 99% dei casi mostrano delle imperfezioni nell’inchiostro della stampa. In particolare fate molta attenzione alle monete disegnate sotto la scritta “Miliardario” : se ci sono puntini neri come piccolissime macchie su tutte le monete, allora il tagliando è sicuramente vincente! A volte i tagliandi vincenti presentano anche delle specie di crocette nere in basso a destra, accanto al numero di serie.
La percentuale non è del 100% poiché le sbavature possono trovarsi anche nei due/tre biglietti successivi a quello vincente.

LʼOrdine dei medici denuncia la dottoressa che "cura le malattie con le parolacce"

Nessun farmaco nell'idea di medicina di Gabriella Mereu, una dottoressa di Quartu Sant'Elena (Cagliari) di 62 anni che ha messo a punto una terapia tutta sua, fatta di discorsi e parolacce, "la terapia verbale", e di fiori di bach. La donna è già stata radiata dall'Ordine dei Medici locali, ma continua ad esercitare la professione e a tenere conferenze - ne ha due a Torino giovedì e sabato - perchè il giudizio di appello è ancora pendente. Per questa ragione, l’Ordine dei Medici del capoluogo piemontese ha denunciato la Mereu all’autorità giudiziaria, al Nas e alla Guardia di Finanza per abuso della credulità popolare e diffusione di notizie false, esagerate e tendenziose che creano allarme tra i cittadini.


"L’Ordine ribadisce - afferma Guido Giustetto, il presidente, in una nota - che la divulgazione di queste pratiche senza base scientifica non può sostituire la medicina ufficiale: come stabilisce con chiarezza l’art.15 del Codice di Deontologia Medica. Inoltre, e questo è l’aspetto centrale della questione, il medico non deve sottrarre la persona assistita a trattamenti scientificamente fondati e di comprovata efficacia per di più in un contesto di totale asimmetria informativa: il medico ha l’obbligo di capire tempestivamente quando sia il caso di interrompere i metodi non convenzionali eventualmente adottati e di ricorrere tempestivamente agli strumenti della medicina ufficiale, in modo da garantire al paziente le più idonee condizioni di sicurezza ed efficacia della cura".

Aggiunge ancora: "Anche l’articolo 13, a tal proposito, è molto chiaro: il medico non adotta nè diffonde pratiche diagnostiche o terapeutiche delle quali non è resa disponibile idonea documentazione scientifica e clinica, valutabile dalla comunità professionale e dall’autorità competente. E ancora il medico non deve adottare nè diffondere terapie segrete".

Ma la Mereu continua per la sua strada e lancia una provocazione sul suo sito ufficiale, lo stesso dove sono riportate le testimonianze delle sue "guarigioni" a uomini e animali: "Il principale motivo per cui sono stata radiata è che non do il “consenso informato” ai pazienti. In verità dovrei dare invece ai miei colleghi medici le informazioni dei risultati delle loro cure avvelenanti e mutilanti spesso senza ragione, del fatto che i pazienti continuano a stare male e del fatto che spesso si ammalano a causa del terrore provocato dalle diagnosi".

In Italia un software su due è pirata

Siamo al terzultimo posto in Europa. Peggio di noi solo Grecia e Cipro


Miglioriamo ma non abbastanza. Dal 2007 al 2015, in Italia la pirateria è diminuita ma il fenomeno continua ad avere una diffusione capillare. Questa la posizione di Bsa Italia, comitato locale dell'associazione internazionale per la tutela della proprietà intellettuale nel software. Se nel 2007 la percentuale di software illecito nel nostro Paese era del 49 per cento, quattro anni più tardi scendeva a 47 punti percentuali e due anni dopo a 45. C'è stato quindi un discreto miglioramento ma non è abbastanza. Peggio di noi a livello di software piratato fanno solo Cipro e la Grecia, tutti gli altri paesi europei vanno molto meglio di noi.

Attenti alle aziende
Sembra curioso ma i maggiori pirati non sono i singoli utenti ma le aziende «che in maniera scientifica non comprano software o lo piratano, sfruttano licenze per scuola e università che non gli competono oppure sfruttano una singola licenza per più computer», racconta il presidente di BSA Italia, Paolo Valcher. Scopriamo così che tra aziende e singoli utenti quasi non c'è differenza. L'attenzione all'antipirateria è bassissima. Basti pensare che nel settembre scorso un'operazione della Guardia di finanza ha dimostrato che su 116 aziende di medie dimensioni ben 71 sono risultate fuori legge. I prodotti irregolari erano oltre 1.200 e non c'era differenza a livello geografico. Per gli imprenditori quindi c'è stata un'ammenda pari al doppio del prezzo della licenza più il procedimento penale. «Il punto però è che spesso da noi non c'è percezione della gravità della pirateria» e molti imprenditori neanche si spaventano di fronte a dei controlli software, «li prendono sotto gamba», nota ancora Valcher. Secondo una ricerca di Bsa dello scorso anno, solo il 14 per cento degli italiani vedeva la pirateria come un reato da perseguire, la maggior parte degli intervistati semplicemente non lo riteneva non reato mentre il 22 per cento ignorava che piratare software fosse contro la legge. 
Sensibilizzare
Ed è qui che entra in azione Bsa. Nata nel 1988, ha sede a Washington, e riunisce le principali aziende software e hardware del mondo. Da Oracle a IBM passando per Autodesk, Adobe e Microsoft, è difficile non trovarne una che conosciamo già. In ogni Paese poi ci sono dei comitati locali che hanno lo scopo di sensibilizzare imprese e privati verso l'antipirateria e diffondere le legislazioni in materia. C'è poi il rapporto con le istituzioni, in cui Bsa rappresenta le imprese che ne fanno parte. «Va detto che la pirateria non colpisce solo le grandi software house straniere», nota Valcher, «anche i partner locali di quelle imprese risentono del fenomeno, pensiamo a chi vende software ma anche a chi sviluppa personalizzando le diverse soluzioni straniere e chi lo customizza per le imprese». Insomma, un vero flagello per tutti.

Alexis Ren, la modella senza veli su Instagram: «Questo è il mio abito preferito»


I suoi 7 milioni di fan su Instagram sono abituati ad ammirarla in pose sexy e particolarmente osé. Ma le ultime foto che la modella diciannovenne Alexis Ren ha postato da un incantevole paradiso marino lasciano davvero senza fiato. La ragazza, novella sirena del mare, si mostra senza veli mentre alle sue spalle si vede un panorama meraviglioso. Alexis stuzzica i follower e nella didascalia all’immagine ammette: «Questo è il mio abito preferito»
(foto: Instagram












lunedì 24 ottobre 2016

Legge “Anti Gatto” approvata dall'ISIS: E’ iniziato lo sterminio nel Califfato.

I gatti andrebbero «contro la visione, l’ideologia e le credenze» jihadiste.
www.lastampa.it
L’Isis vieta la presenza dei gatti dalle case dello Stato Islamico e ha dato il via allo stermino di tutti i mici presenti a Mosul. Al Sumaria riporta che «L’organizzazione ha emesso una fatwa – un decreto di legge islamica – contro la presenza dei gatti all’interno delle case di MosuI», la più grande città occupata dall’Isis. 

Tutti i residenti sono stati avvertiti di non violare la legge e di non opporsi alla ricerca dei gatti da parte dei soldati del Califfato, che hanno avuto l’ordine di requisirli e ucciderli. Secondo quando scritto sul decreto, i gatti andrebbero «contro la visione, l’ideologia e le credenze» jihadiste. E il gruppo terroristico ha quindi vietato ogni tipo di allevamento e cura di questo animale.


Una legge in controtendenza con l’Islam, che considera i gatti animali puri e persino benedetti. Celebre è infatti la storia di Maometto e della gatta Muezza: un giorno si addormentò sulla veste e, arrivata l’ora della preghiera, il profeta preferì tagliare la stoffa piuttosto che svegliarla.

Il divieto rappresenta una sorpresa anche dal punto di vista militare, dal momento che in questi anni i gattini hanno giocato un ruolo chiave nella presenza sui social dell’Isis. Molti soldati hanno dimostrato calore e sensibilità verso i cuccioli in immagini e video pubblicati sulle loro pagine Facebook. Altri sono stati utilizzati per la propaganda e attirare giovani reclute, con immagini choccanti che vedono i mici dormire vicino a bombe a mano e cinture esplosive.
La nuova legge promette di non fare sconti a nessuno. A emettere la Fatwa è stato un comitato centrale dello Stato Islamico composto da esponenti religiosi influenti e militari del gruppo terroristico. Ma anche se non arrivano conferme su quello che sta succedendo nella città irachena, pare sia scontato l’esito di questi primi giorni di editto.

Sapevate che sotto ogni bottiglia di plastica è stampato un numero? Controllarlo è fondamentale, Ecco perché


Pensate di sapere abbastanza sulla plastica? Il suo vantaggio principale è quello di essere leggera e resistente ma la scienza che si nasconde al suo interno è tutta da scoprire. Prendete una bottiglia d’acqua, individuate il numero stampato sul fondo, ed iniziate a conoscere di più questo rivoluzionario materiale.

Non ci avete mai fatto caso oppure ve lo siete sempre chiesto: che cosa indica quel numero stampato sul fondo dei contenitori in plastica?

Non esiste una sola plastica ma ce ne sono di diversi tipi, ed è la semplicità con cui è possibile formarne dei nuovi che rende questo materiale molto interessante.
La plastica è costituita da lunghissime catene di atomi di carbonio, ai quali sono legati altri elementi: sono proprio quest’ultimi a determinare le caratteristiche macroscopiche del materiale.
Esistono plastiche trasparenti, opache, resistenti ed altri flessibili, che con il calore si ammorbidiscono ed altre che si induriscono, a seconda dei legami che stabilisce il carbonio.

Ogni plastica è costituita da molecole diverse e tipi differenti non possono essere riciclati insieme. È come cercare di fondere la carta con il vetro, non ha senso!

Per questo motivo il numero stampato sul fondo di contenitori in plastica è fondamentale: serve nei centri di raccolta a separare i diversi tipi di plastica per poi procedere alla fase di riciclo.

Ecco la lista dei numeri e delle plastiche corrispondenti: scopriamo le caratteristiche di ognuna ed il motivo per cui è utilizzata per quello specifico contenitore.

1) PET: si tratta di un’abbreviazione con cui viene indicato il polietilene tereftalato. Viene impiegato nella maggior parte dei contenitori usa e getta e si presenta come una plastica leggera e flessibile. 
Se possedete una bottiglietta con tale numero identificativo, non dovreste utilizzarla più di una volta in quanto aumenta il rischio di contaminazioni batteriche. Per di più con il tempo questo tipo di materiale rilascia componenti tossiche che vanno ad interferire con il sistema endocrino.
Il lavaggio del PET richiede strumenti professionali e lavaggi chimici molto aggressivi: per igienizzare una bottiglia non basta la pulizia domestica.

2) HDPE: identifica una plastica le cui molecole hanno una densità molto elevata. Questo si traduce in un materiale più rigido, usato in genere per contenitori di saponi, detersivi, olio e per giocattoli.
Gli esperti raccomandano di acquistare bottiglie d’acqua marchiate con questo numero, probabilmente sono le più sicure e l’acqua che bevete è quella più pulita.

3) PVC: la sua abbreviazione è sicuramente più conosciuta del suo nome esteso, cloruro di polivinile. Di questo materiale sono fatti tutti gli imballaggi alimentari, alcune bottiglie di olio da cucina, giocattoli per bambini e per animali. È sconsigliato l’acquisto di prodotti con tale plastica, responsabile del rilascio di pericolose sostanze chimiche.

4) LDPE: a differenza dell’HDPE, in questa plastica le catene di carbonio sono molto distanti l’una dall’altra e determinano una plastica flessibile. Non è possibile confezionare prodotti alimentari a causa del rilascio di composti pericolosi.

5) PP: le due ‘p’ stanno per polipropilene, storico materiale sintetizzato dal chimico italiano Giulio Natta. Viene impiegato per il confezionamento di cibi più delicati, come i latticini: i vasetti di yogurt sono costituiti da questa plastica resistente e leggera. È un termoindurente che significa che con il calore non si scioglie. Rispetto ad altri materiali è una efficace barriera contro l’umidità.

6) PS: quando acquistate un elettrodomestico, nella scatola che lo contiene troverete sicuramente del polistirene. È il materiale che costituisce quei pannelli bianchi e leggeriche proteggono il prodotto dagli urti. Sono fatti polistirene anche i comuni piatti e bicchieri di plastica. Non lo si dovrebbe sottoporre a fonti di calore in quanto è possibile il rilascio di sostanze cancerogene.

7) Altro: in questa categoria ricadono tutti gli altri tipi di plastica che non appartengono alle sezioni precedenti, come oggetti costituiti da due o più materiali. Sono marchiate con il numero 7 anche le plastiche alternative di origine non fossile. 

Ora sapete qualcosa in più su questo materiale: controllate che la plastica utilizzata sia quella giusta attraverso il numero stampato sul fondo dei contenitori!

venerdì 21 ottobre 2016

WhatsApp: trucchi per scoprire chi ti ha bloccato

Qualche trucco veloce e sicuro per sapere se qualcuno ci ha bloccato su Whatsapp: ecco come scoprirlo 

Se WhatsApp è senza dubbio uno dei servizi di messaggistica più usato e condiviso (è stato ormai superato il miliardo di utenti al mese), c’è anche da ricordare che non tutti ne fanno sempre un buon uso e questo a volte comporta qualche conseguenza. Se infatti c’è chi ne abusa o approfitta della sua presenza nella rubrica altrui per disturbare, può essere anche bloccato.Come scoprire se si è stati bloccati da qualcuno?
Meglio non ricorrere a pericolosi software gratuiti ma con qualche insidia e scoprire invece attraverso alcune impostazioni di WhatsApp come “indagare” sul proprio profilo per scoprire se è stato bloccato oppure no.

1 . L’orario
Se non è possibile vedere l’ultimo accesso del contatto, ossia l’ultimo momento in cui è apparso sulla chat, potrebbe dipendere dal fatto che in quanto contatto bloccato non avete accesso a quest’informazione.

2 . Spunta Blu
E’ oramai un prezioso segnale di verifica: parliamo della doppia spunta blu, se non appare giorni e giorni dopo l’invio di un vostro messaggio, può significare che l’utente ha imposto che nulla da parte vostra gli sia recapitato (ovvero i ha bloccato definitivamente)

3 . Chiamata impossibile
La conferma dell’eventuale blocco nei vostri confronti scatta poi se chiamando via WhatsApp vi compare un messaggio di errore, inequivocabile segno che l’utente non può/vuole comunicare con voi stando alle sue impostazioni

4 . Impossibile includerlo in un gruppo
Ultima controprova è la possibilità di includere l’utente – di cui si sospetta il blocco nei propri confronti – in un nuovo gruppo. Al tentativo, WhatsApp potrebbe informarvi che è impossibile inserire l’utente nella nuova chat di gruppo, proprio perché ha chiesto di bloccare l’arrivo di nuovi messaggi da parte vostra.

“Ho fondato WhatsApp con 10 dollari. Il segreto? Assumere gente piacevole”

A Firenze Jan Koum, 40enne cofondatore della piattaforma con oltre un miliardo di utenti attivi, incontra gli studenti del Quotidiano in classe. Ceccherini: «Esempio da seguire e infonde fiducia e coraggio, perché ti insegna che se vuoi, puoi»

Se il sogno della vostra vita è quello di essere assunti dal colosso della messaggistica telefonica WhatsApp, nel curriculum non devono mancare tre voci: «Una buona istruzione, esperienze extrascolastiche che dimostrano la propensione ad affrontare e risolvere problemi e tanta curiosità». A fornire la ricetta non è un direttore del personale, ma Jan Koum — 40enne cofondatore della piattaforma con oltre un miliardo di utenti attivi — che, a Firenze, ha inaugurato la 17esima edizione del «Quotidiano in classe» davanti a 800 studenti delle superiori del progetto educativo ideato da Andrea Ceccherini, presidente dell’Osservatorio permanente giovani-editori.

Per fondare WhatsApp ci sono voluti 10 dollari e 10 minuti
«Quella di Koum è una gran bella storia perché è l’ultimo che diventa il primo — ha affermato Ceccherini — e infonde fiducia e coraggio, perché ti insegna che se vuoi, puoi». L’incontro, moderato dal direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana e dalla presidente della Rai Monica Maggioni, ha toccato diversi temi: dalla storia della nascita dell’azienda pagata 19 miliardi di dollari da Facebook al cyberbullismo («Siamo tristi se accade, ma è un problema che deve risolvere la società») e alla privacy. «L’infanzia ci influenza la vita e, negli anni ‘80, nella mia Ucraina era un lusso avere un telefono — racconta Koum — così la mia famiglia non poteva permetterselo mentre per voi è normale possedere uno smartphone». Avere un telefono in casa, tra l’altro, poteva non bastare. «Le infrastrutture erano vecchie e non sempre funzionavano e poi sapevamo che il governo poteva ascoltarci». Quest’esperienza negativa è stata lo stimolo per creare la sua piattaforma. «All’inizio volevo che funzionasse bene, fosse affidabile e la privacy fosse centrale. Tanto che abbiamo realizzato, con il mio socio Brian Acton, una delle reti criptate più estese al mondo: inviolabile da aziende e governi». Un sistema costoso ma efficace. Eppure la sua storia era iniziata con pochi spicci. «Per fondarla ho speso 10 dollari e impiegato 10 minuti perché in Silicon Valley tutto favorisce gli startupper». 

Per lavorare insieme 10 ore al giorno bisogna assumere gente piacevole
Le rinunce («Ho dovuto abbandonare l’università e mia madre si è adirata ma un giorno la farò felice laureandomi») e le difficoltà non sono mancate. «L’idea di fallire è stata vicina — prosegue — ma all’inizio ho ricevuto un consiglio giusto da un collega: mi ha spiegato che la maggior parte delle startup fallisce dopo 4-5 anni e poiché bisogna lavorare per 10 ore al giorno insieme occorre assumere gente piacevole. Molti dei miei sono con me ancora oggi». La parabola di Koum — passato da immigrato che viveva grazie ai sussidi sociali a miliardario — ha spinto gli studenti a incalzarlo. «I soldi non hanno cambiato la mia vita — ha spiegato — perché vivo nella stessa casa e ho gli stessi amici. Forse sono pigro, ma grazie alla struttura di Facebook ora mi concentro solo sullo sviluppo del futuro». Magari allo studio su come introdurre le videochiamate. «Può essere — ha risposto sorridendo — e a noi piace che gli utenti siano curiosi e desiderino essere informati Ecco perché credo che un progetto come quello dell’Osservatorio sia importante». Filosofie comuni con quelle di Ceccherini. «Ragazzi il futuro è vostro, sappiate stringerlo in pugno — ha concluso il presidente dell’Opge — non perdetelo mai di mano e date alla vita l’indirizzo che vi consenta di essere voi stessi cercando di far coincidere passione e professione».

Galaxy Note 7, divieto totale in aereo E le compagnie comprano le borse per contenere gli incendi

Lo stop su tutti i voli negli Usa. Ma altre compagnie, Alitalia compresa, decidono di seguire le indicazioni delle autorità americane



Niente Galaxy Note 7 a quarantamila piedi di quota. L’ultimo prodotto sudcoreano deve restarsene a casa o rischia il sequestro. Il telefonino di Samsung — che prende fuoco all’improvviso e che l’azienda ha scelto di non produrre più — non sarà consentito a bordo degli aerei. Il bando, deciso venerdì dal Dipartimento Usa dei Trasporti «per motivi di sicurezza», è il primo del genere nei confronti di uno strumento — lo smartphone — utilizzato da oltre tre miliardi di persone. Al passeggero trovato in possesso di quel modello sarà negato l’imbarco. In aggiunta le autorità potranno multarlo e persino mandarlo a processo.

Il fronte anti-smartphone
Il dispositivo Samsung quindi non potrà neanche essere portato in cabina con sé o nel bagaglio a mano. Una decisione drastica che segue il divieto di trasporto nei bagagli da stiva o come spedizione cargo. Per ora la mossa ha effetti sui voli americani, ma altre compagnie non statunitensi — Singapore Airlines, Air New Zealand, Alitalia — hanno deciso di muoversi in questo senso. Del resto era stato proprio il capo di un vettore, Tim Clark di Emirates, a chiedere lo stop: «Bisogna proibire ai passeggeri di salire con lo smartphone difettoso». Alcune ore dopo ecco la decisione del Dipartimento dei Trasporti: da sabato 15 ottobre il Galaxy Note 7 non è più consentito nei collegamenti Usa. Anzi: ora è nella lista nera degli oggetti che non si possono portare come i fuochi d’artificio o i liquidi.

L’incertezza sui controlli
Se la decisione è chiara, resta incerta la sua applicazione. Diversi addetti aeroportuali spiegano che i metal detector e le macchine a raggi X non sono dotati di software in grado di individuare ai varchi di sicurezza — come succede, per esempio, per i liquidi — il modello esatto di smartphone che è proibito portarsi a bordo. Non solo. Il personale delle compagnie aeree è autorizzato a perquisire i passeggeri? Nel dubbio alcuni vettori — anche per evitare denunce — hanno già chiarito che hostess e steward non controlleranno i viaggiatori alla ricerca del modello proibito.
Gli strumenti contro gli incendi a bordo
Nel frattempo società come Delta Air Lines, Alaska Airlines e Virgin America si stanno dotando di borse anti incendio e anti esplosione per contenere qualsiasi tipo di incendio a bordo derivante da un difetto nei telefonini. «Non basta addestrare il nostro personale e avvertire i passeggeri», ha detto pochi giorni fa Ed Bastian, amministratore delegato di Delta. I sacchetti di contenimento — di varie dimensioni — non costano pochissimo: il prezzo medio si aggira attorno ai 1.700 euro per i modelli più piccoli e può arrivare anche a quattromila per le versioni large, in grado di contenere un pc portatile.
Fonte: corriere.it

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