giovedì 28 luglio 2016

I furbetti

Un giorno un fioraio va da un barbiere per un taglio di capelli. Dopo il taglio chiede il conto, e il barbiere risponde: ‘non posso accettare soldi da voi, questa settimana sto facendo il servizio gratuito per la comunità.”
Il fiorista è molto contento, saluta calorosamente e lascia il negozio.
La mattina dopo, quando il barbiere va ad aprire il suo negozio, trova un cartello con sopra “grazie” e una dozzina di rose davanti alla saracinesca.
Più tardi un pasticcere passa dal barbiere, anche lui per un taglio di capelli, e quando cerca di pagare il conto, il barbiere di nuovo risponde: “non posso accettare soldi da voi, questa mattina sto facendo il servizio gratuito per la mia comunità”.
Il pasticcere, felice, lascia il negozio. La mattina dopo, il barbiere trova davanti al negozio un foglio di carta con scritto “grazie” e una dozzina di ciambelle calde che lo aspettano alla porta.
Poi arriva un membro del parlamento, venuto per un taglio di capelli. Quando fa per pagare il conto, il barbiere di nuovo gli risponde: “non posso accettare soldi da voi. Questa settimana sto facendo il servizio gratuito per la comunità.”
Il membro del parlamento, felicissimo di questa notizia, lascia il negozio. La mattina dopo, quando il barbiere va ad aprire, trova davanti al negozio una dozzina di altri parlamentari in fila, in attesa di un taglio di capelli gratuito…


Una vispa signora di 80 anni dopo essersi accorta che la caldaia dava dei problemi, non tardò a chiamare l’assistenza tecnica.
Dopo varie telefonare al call center, finalmente la signora riuscì a prendere un appuntamento.
Il giorno dopo il tecnico si presentò alla porta della signora, dopo qualche domanda per sapere quali problemi riscontrava la caldaia, l’uomo non tardò a capire il problema e dopo neanche 5 minuti, aggiustò la caldaia. Fu veramente rapido, la signora lo ringraziò e poi gli chiese quanto doveva pagare. L’uomo le avvicinò una ricevuta di 150 euro. La signora chiese: “Come Mai Così tanto? Capisco che mi ha aggiustato la caldaia ma ha perso solo 5 minuti di tempo!”
Il tecnico spiegò: “Signora, per qualunque chiamata la cifra minina della manutenzione corrisponde ad un’ora di lavoro.”
A quel punto la signore guardò l’uomo e gli disse:”Bene ragazzo mio, questo è il rastello, per i restanti 55 minuti, aiutami a raccogliere le foglie in giardino!”


Un tizio va a trovare un suo amico, suona il campanello e risponde la moglie dell’amico.
“Ciao Sara, Tony e’ a casa ?”.
“No Chris, e’ andato in negozio un attimo”.
“Ti dispiace se salgo su e l’aspetto ?”
“No, sali pure…”
I due si siedono e dopo un poco chris dice: “Sai Sara, hai le tette piu’ belle che io sappia, ti darei 100 dollari per vederne una”.
Sara ci pensa per un secondo e poi dice a se’ stessa che cento dollari sono sempre cento dollari. Cosi’ apre la camicetta e mostra a chris una delle sue stupende tette.
Chris la ringrazia e mette una banconota da cento sul tavolo.
Stanno li’ un altro poco e Chris dice: “devo vederele tutte e due, ti do’ altri cento dollari se me le mostri entrambe”.
Sara ci pensa e decide che vale la pena, si sbottona di nuovo la camicetta e chris si gode il bel panorama per un bel pezzo.
Chris ringrazia, mette un’altra banconota sul tavolo e dice a Sara che si e’ fatto tardi e non puo’ piu’ aspettare Tony e va’ via.
Poco dopo Tony torna a casa e Sara gli dice: “Sai Tony, quel tuo strano amico, Chris, e’ passato poco fa…”
Tony ci pensa per un momento e chiede a Sara: “Spero che ti abbia lasciato i duecento dollari che mi deve….”


mercoledì 27 luglio 2016

12 cose che probabilmente non sai sui peti


Per molte persone questo argomento è un tabù, ma è qualcosa di cui si dovrebbe parlare un po’ di più. Alla fin fine lo facciamo tutti, è pur sempre naturale no? Ma sappiamo tutto ciò che c’è da sapere? In questo articolo elenchiamo alcuni interessanti dati sui peti, che quasi sicuramente non sapevi.


Quando mangiamo, non ingoiamo solamente il cibo, ma anche aria. L’aria contiene gas come azoto ed ossigeno, durante la digestione del cibo, una piccola quantità di questi gas viaggia per il nostro apparato digerente. Altri gas, invece, come l’idrogeno, il biossido di carboni e il metano si mescolano col solfuro di idrogeno e ammoniaca nell’intestino crasso. Di seguito potrai leggere 12 fatti interessanti sui peti che probabilmente non sapevi:


1 In media, gli uomini emettono più peti messi a confronto con le donne
2 Il termine peto deriva dal latino “perditum”, cioè perdita
3 Una persona solitamente emette in media 14 peti al giorno
4 Questi 14 peti ti bastano a riempire un palloncino
5 I peti sono un sintomo di un sistema digestivo sano, quindi perché vergognarsi? L’eccesso però deve essere controllato da un medico
6 I peti sono composti da solfuro di idrogeno, che riduce i danni ai mitocondri. Quindi ogni tanto fa bene annusarle
7 Nonostante le donne emettano meno peti, questi potrebbero puzzare di più, in quanto più richi di solfuro di idrogeno
8 La velocità media di un peto è poco più di 3 metri al secondo
9 Con uno sfintere più stretto i peti saranno più forti, in quanto hanno a disposizione meno spazio attraverso il quale passare
10 Le bevande gassate e le gomme da masticare li stimolano
11 Emettiamo il maggior numero di peti durante la notte, quando dormiamo
12 Tra tutti gli animali, le termiti emettono più peti, così piccole ma così potenti. Poi ci sono cammelli, zebre, pecore, mucche, elefanti e cani.


Cani con collant: l'ultima follia made in Cina

Animali - L'ultima follia in Cina? Abbigliare i propri amici a quattro zampe con collant e tacchi a spillo. Tutto è partito dagli scatti pubblicati sul social network cinese Weibo e da lì è diventata una tendenza virale. Sul web spopolano immagini di cani con indosso collant, calze o babbucce. I protagonisti però non sembrano esattamente a loro agio.










Il cuoco cinese


In piena stagione, un ristoratore di Viareggio viene abbandonato dal cuoco e si mette a cercarne un altro
d’urgenza, ma siamo in alta stagione e non se ne trovano.
Si presenta uno, ma è un cinese, col codino, gli occhialoni, i denti in fuori.
L’oste lo guarda e scuote la testa:
– No, non posso, qui vogliono la cucina locale.
E il cinese:
– Ma io so fale tutta cucina toscana, libollita, fiolentina, tutto, tutto.
– Mah – fa l’oste, dubbioso – i miei clienti poi vengono i cucina e parlano col cuoco.
– Oh, ma io parlale benissimo italiano, io abituato.
– Eh, ma bisogna sapere anche le cose di cultura, i poeti.
– Io studiato poeti, Nel mezzo del cammin di nostla vita, Chiale flesche dolci acque, I ciplessi che da Bolgheli.
Tutto conosce!
– Ma bisogna anche sapere cose più popolari. I proverbi.
– Conosce, conosce plovelbi. Tu dile uno e vede che io so!.
– Tanto va la gatta al lardo…
E il cinese: – … che ci lascia lo zampino.. sapele, sapele.
– Il diavolo fa le pentole…
– … ma non i copelchi.
– La gatta frettolosa …
– … fatto gattini ciechi.

– Can che abbaia…
– … poco cotto!


Le 20 cose che fanno girare i coglioni agli uomini in spiaggia


#1 Le madri che urlano ai figli di non fare il bagno.

#2 I figli che urlano alle madri che loro il bagno lo vogliono fare.

#3 Quelli che giocano a bocce e urlano perché qualche idiota ha lanciato il boccino a meno di un metro.

#4 Il tizio che trascina per tutto il litorale un secchio di plastica pieno di cocco e urla come un tenore a cui hanno appena estratto un molare senza anestesia.

#5 La nuvole di fracchia che si posiziona giusto tra te e il sole e per tutto il giorno crea penombra.

#6 Allora tu pensi che non serva la crema. Ma i raggi solari passano lo stesso e la sera ti ritrovi dello stesso colore dei gamberoni che hai sul piatto.

#7 La sabbia che si attacca alla crema solare e al sudore creando un involontario effetto esfoliante al buco del culo.

#8 La salsedine che rimane sui polpastrelli e ti fa rovinare il libro che stai leggendo.

#9 Le fighe che non puoi permetterti che ti scivolano accanto inafferrabili.

#10 L’eritema.

#11 Il momento in cui l’acqua ti lambisce lo scroto.

#12 I bambini che correndo alzano un vortice di sabbia proprio su di te.

#13 Ti scotti le piante dei piedi o le pungi con i frammenti di conchiglia che ricoprono il bagnasciuga.

#14 I butta dentro nei locali del centro.

#15 Quelli che si portano le radio wireless in spiaggia. Sempre più potenti e sempre più indecenti.

#16 I mozziconi di sigaretta che ti si incastrano tra alluce e indice.

#17 Il prezzo di uno sdraio e di un ombrellone.

#18 L’affollamento.

#19 Aspettare di digerire prima di poter fare il bagno.

#20 Non solo devi sopportare tutti questi giramenti di cazzo, ma inoltre tutto dura pochi giorni.

lunedì 25 luglio 2016

Lo stesso giornalista che filmó il video di Nizza, casualmente era a Monaco a filmare proprio li, al Mc Donalds!

La sera del 14 luglio, Richard Gutjahr è a Nizza, sulla promenade, e riprende in video la scena del camion che fa’ strage. Il 22 luglio, Richard Gutjahr si trova a Monaco di Baviera: incredibile fortuna/sfortuna, giusto davanti allo shopping center dove il diciottenne “assassino solitario” sta per fare una strage – o l’ha appena fatta. E’ lui quello che riprende la prima scena, mandata in onda da tutti i media, probabilmente con lauto guadagno per l’autore.
Un video le cui circostanze lasciano subito perplesso il giornalista Marcello Foa: “Chi filma è dall’altra parte di una strada molto trafficata e l’entrata di un Mc Donald è quanto di più banale ci sia. Ne converrete: è inverosimile che qualcuno decida di fare un filmino proprio lì e proprio mentre il killer esce, alza il braccio e inizia a sparare. Tanto più che quando l’assassino appare, l’inquadratura stringe subito sul folle tiratore. La circostanza è troppo straordinaria per essere casuale. E allora? E’ evidente che chi ha filmato sapeva quel che stava per accadere. Era lì apposta. Un complice. E dai nervi d’acciaio. Nelle immagini seguenti si vede la telecamera puntata a terra mente l’uomo si allontana velocemente. Poi si sente la sua voce, parla in Hoch Deutsch, il miglior tedesco. Dice ai passanti: “Sta venendo qui. Correte gente”, ma senza urlare, senza panico. Il tono è appena concitato, non è quello di un uomo sconvolto che ha appena assistito a un omicido. Appare controllato, straordinariamente padrone di sé. Chissà se la polizia lo ha già individuato. Chissà se lo identificherà mai. Speriamo”.


Eccolo identificato: Richard Gutjahr, che si definisce un po’ “attore” e un po’ “giornalista indipendente”, riempie you tube di proprie immagini, è sposato conEinat Wilf, ex deputata israeliana nel partito di Netanyahu, che viene dai ranghi della intelligence militare di Sion. C’è qualche polizia che abbia voglia non dico di interrogarlo (sarebbe antisemitismo e negazionismo dell’Oloké) ma intervistarlo su queste sua capacità paranormale?
Se non altro – come mi suggerisce una lettrice – per sapere dove il caro Richard intende fare il prossimo viaggio con strage annessa.
Il giovinotto dovrebbe gradire: dalle immagini che sparge di sé sui social media, gradisce la notorietà.

Fonte: ilgiornaledellasera.blogspot.com

La fantastica storia di Anna e Marco e la loro vita nel manicomio

Anna e Marco sono due pazzi che vivono in un ospedale psichiatrico.
Un giorno che passeggiano vicino alla piscina dell’ospedale, Anna improvvisamente si butta nell’acqua e cola a picco…
Marco salta a sua volta e riporta Anna in superficie.
Quando il direttore dell’ospedale viene a sapere dell’atto eroico di Marco decide subito di lasciarlo uscire dall’ospedale in quanto il suo atto di bravura dimostra che è mentalmente stabile.
Così il Direttore va da Marco per dargli la notizia e dice:

– Marco, ti devo dare una bella e una cattiva notizia! Quella bella è che ho deciso di dimetterti
dall’ospedale in quanto sei stato capace di compiere un atto eroico salvando la vita di un’altra persona. Credo che tu abbia ritrovato il tuo equilibrio mentale…

La cattiva notizia è che Anna si è impiccata nel suo bagno con la cintura della vestaglia!
Allora Marco guarda perplesso il Direttore e risponde:

– Non si è mica impiccata, l’ho appesa io per farla asciugare…




Shock! Auto del Vaticano con 4 KG di Cocaina a bordo! Che (diavolo) succede, Francesco?

La notizia, sconvolgente, è passata sotto silenzio e rischia di mettere in imbarazzo Papa Francesco: un auto del Vaticano è stata beccata dalla Gendarmeria francese con a bordo 4 kg di cocaina. Che (diavolo) succede? Ecco tutti i dettagli.
I fatti: l’auto con targa del Vaticano, di proprietà del cardinale argentino novantenne Jorge Mejia (ex archivista e bibliotecario della Santa Sede) è stata fermata dalla Gendarmeria francese, che ha scovato all’interno del veicolo 4 kg di cocaina e 150 grammi di cannabis.
Alla guida, ed è questa la stranezza, c’erano però due italiani – secondo le accuse vicini al Cardinale – che avrebbero chiesto l’auto in prestito al prelato senza fornire ulteriori spiegazioni sull’utilizzo del veicolo stesso.


Tanto è vero che, come riportato dall’Agi, fonti vaticane hanno assicurato che:
“Nessun dipendente o membro della Santa Sede è stato direttamente coinvolto nella vicenda. Il Vaticano ha quindi confermato la notizia dell’arresto dei due italiani alla dogana francese.
I due erano a bordo dell’auto appartenente al cardinale argentino Jorge Mejia, ex archivista e bibliotecario della Santa Chiesa di Roma. Mejia, 91 anni, è in convalescenza dopo un infarto (Papa Francesco due giorni dopo la sua elezione lo andò a visitare in una clinica romana, ndr).
Secondo una radio francese, è stato il segretario di monsignor Mejia a prestare l’auto ai due italiani affinché provvedessero a fare il tagliando. I due ne hanno approfittato andando in Spagna, comprando la droga e pensando di farla franca grazie all’immatricolazione diplomatica. Sarebbero ancora in stato di fermo nella regione lionese.”

Malwarebytes Anti-Ransomware - Salva il tuo PC dai virus che vogliono sequestrartelo

Negli ultimi tempi, ad impensierire gli utenti c'è anche la minaccia del ransomware, malware specializzato in sequestri di dati personali a scopo di estorsione. Questi malware, una volta attivati nel computer della vittima, iniziano a codificare file e cartelle con algoritmi di crittografia così robusti e complessi da rendere di fatto impossibile qualunque tentativo di recupero. L'unica soluzione è procedere con la formattazione dell'hard disk che, come sappiamo, comporta la perdita di tutti i dati in esso archiviati. Proprio perché così efficaci, i ransomware propongono alle loro vittime il pagamento di un riscatto, con la promessa di ripristinare l'accesso ai file criptati (in questo caso, solo chi ha creato il malware ha pure l'antidoto!). Purtroppo, capita spesso che al danno si abbini spesso la beffa: anche dopo il pagamento di quanto richiesto, nulla potrebbe essere ripristinato. Neanche gli antivirus più aggiornati e costosi, a meno che non si individui una debolezza nel codice del ransomware, sono in grado di fare molto, se non segnalare e prevenire un possibile attacco. Questo è esattamente ciò che fa il nuovo tool gratuito di sicurezza Malwarebytes Anti-Ransomware, in fase di sviluppo. L'applicazione si propone come sentinella virtuale capace di identificare e bloccare i cryptomalware più temuti: CryptoWall, CryptoLocker, Tesla e CTB-Locker.

L'uso di Malwarebytes Anti-Ransomware è estremamente semplice e non richiede configurazioni o interventi da parte nostra. Basta installarlo (raccomandiamo di abbinarlo ad un buon antivirus) e avviarlo per attivare la protezione in tempo reale (Real-Time Protection), il cui stato è monitorabile in qualsiasi momento dalla Dashboard



Sistema Operativo: Windows Seven Windows 8
Lingua: Non in italiano

Ragazza investita, il conducente: “Volevo catturare un pokemon”


All’inizio la cosa faceva sorridere. Molti prendevano in giro questo “cacciatori di Pokemon” e altri bollavano la cosa come l’ennesima moda del momento. Il gioco Pokemon Go ideato dalla Nintendo non solo è molto più di una fissazione passeggera, ma sta diventando anche un serio problema per la sicurezza pubblica. I casi assurdi e talvolta anche gravi iniziano davvero ad essere tanti in ogni parte del mondo. Pochi giorni fa ad Agropoli un giovane di 25 anni ha perso il controllo della propria auto rischiando la vita perché aveva visto un Pokemon da catturare, a Niscemi una donna è stata investita da una moto guidata proprio da un cercatore di Pokemon che conduceva il mezzo con una mano sola mentre con l’altra teneva lo smartphone sul quale i suoi occhi erano fissi. Per non parlare di quello che è successo negli Stati Uniti dove una 18enne incinta è stata investita da un minivan e ha rischiato di perdere il bambino proprio perché distratta dalla famosa app.

Adesso ci risiamo e siamo ancora nella zona di Napoli. Qui intorno alle 21 una ragazza stava passeggiando per le vie del paese, San Paolo Bel Sito, quando è stata urtata violentemente da una vettura alla cui guida c’era un ragazzo che per lo meno si è subito fermato per prestarle soccorso. Il giovane automobilista ha poi confessato di essersi “distratto un attimo” perché aveva visto un Pokèmon e voleva catturarlo. La ragazza si è fatta visitare al pronto soccorso dell’ospedale “Santa Maria della Pietà” di Nola dove i medici le hanno riscontrato solo una forte contusione al gomito. E’ chiaro che poteva andare molto peggio ed è altrettanto chiaro, purtroppo, che proseguendo di questo passo prima o poi la tragedia accadrà.

venerdì 22 luglio 2016

Tampona auto della polizia mentre gioca a Pokemon Go (VIDEO)


Da quando è uscito Pokemon Go, la famosa App che ormai tutti conoscono, dove ti consente di "catturare" gli esserini digitali tramite il proprio Smartphone, non si fa che parlare di lei e di quanto sia un'app "pericolosa".
Quando un fenomeno diventa tanto virale, è matematico che si porterà con se tanti commenti negativi, a volte focalizzando tutti i problemi del mondo verso quest'app, così, perchè il genere umano è abituato a dar la colpa a qualcosa che non sia se stesso.
C
hi vi scrive questo articolo infatti, non crede che l'applicazione sia "pericolosa", bensì chi la usa, è potenzialmente pericoloso, perchè è geneticamente una persona testa di cazzo.
Il video che vi stiamo mostrando è la prova inconfutabile del fatto che sono le persone a essere pericolose, non un'app che ti avvisa fin da subito, con un avviso all'avvio dell'app di fare attenzione:
"Ricorda: durante il gioco presta sempre attenzione all'ambiente che ti circonda"
Ed è proprio quello che NON HA FATTO, questo ragazzo che alla guida della propria auto, probabilmente per catturare un Pokemon (come fa intuire a fine video) che si scontra violentemente contro un auto della polizia.
Ragazzi, volete giocare a Pokemon Go? Siete liberissimi di fare il cazzo che vi pare, ma prestate sempre attenzione, non fate gli scemi tutti stronzi dall'82 e evitate di far cazzate.
Sia usando Pokemon Go, sia usando Facebook, Whatsapp o spararsi un porno dal cellulare, non guidate con il cellulare in mano, siate meno coglioni o prima o poi, qualcuno pagherà per la vostra stronzata, se non addirittura voi stessi.


Se vuoi vedere il video in Youtube clicca qui

Cerca fidanzato in internet ma questo la truffa per 100.000 euro!


La chiameremo "Helena", é una ragazza australiana. Come tantissime altre persone, usa i siti internet o le varie applicazioni per cercare avventure o una coppia in internet.
E la trovó! Si chiama Robin ed é britannico. Durante varie settimane, si scrivono montagne di e-mail, whatsapp ed interminabili conversazioni, tutte con la promessa di conoscersi presto.
Robin é fantastico, dolce, ed Helena si innamora!
Peró un giorno un amico di Robin si mette in contatto con lei per dirle che il suo "fidanzato" ha sofferto un incidente stradale. É ricoverato nella clinica universitaria di Navarra ed ha bisogno di una marea di soldi per l'operazione ed il trattamento. Il tutto perché il povero Robin non ha l'assicurazione medica!
Siccome Helena é una donna con possibilitá, le invia soldi! Ogni volta quantitá piú grandi fino a raggiungere la cifra di 100.000 euro!



Preoccupata ed in pena per la salute del suo fidanzato, o forse perché iniziata ad intuire qualcosa, decise di imbarcarsi su un aereo e presentarsi a Pamplona.
Quando arriva all'ospedale le dicono che nessun Robin é stato ospitalizzato li, e non appare nemmeno in nessuna lista d'attesa. Helena, a questo, si mette in contatto con la polizia. 
Dopo vari mesi di investigazioni hanno arrestato 5 persone, tutte straniere.
Sono conosciuti dalla polizia per truffe di questo tipo, come quella delle carte nigeriane.
Peró, in questo caso si sono adattati ai costeggiamenti via internet.



Quindi, bambini, giá lo sapete,
se vi chiedono soldi via internet.... scappate!


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