I dati dei medici di famiglia: da ottobre sono finite a letto 260 mila persone. Il maggior numero si ammalerà tra gennaio e febbraio: c'è ancora tempo per vaccinarsi
Cinque milioni: tanti saranno gli italiani che
quest'anno cadranno vittime dell'influenza stagionale. Già finora sono
stati - a partire da metà ottobre - 260 mila quelli finiti a letto con febbre, tosse, raffreddore e male alle ossa; e altri 850 mila sono stati colpiti 'solo' da sindromi respiratorie acute.
Il picco dell'influenza, se non ci saranno variazioni significative, è previsto tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio.
Quindi c'è ancora tempo per correre ai ripari, e i medici di famiglia
lanciano un appello perché tutti i cittadini si vaccinino. L'influenza,
sottolineano, non è un male da prendere sottogamba visto che ogni anno
provoca una media di 8 mila decessi.
Il punto è che non devono vaccinarsi solo gli anziani o in generale i
soggetti deboli, con malattie pregresse: "La vaccinazione deve essere
rivolta a tutti perché più i cittadini si vaccinano maggiore è la protezione generale - spiega Claudio Cricelli, presidente Nazionale dei medici di gamiglia (Simg) - Questo si chiama "effetto gregge"
e ci consente di contenere la diffusione del virus, di salvaguardare la
salute, soprattutto delle categorie a rischio, e ridurre i costi
indiretti, quantificabili in 1,6 miliardi ogni stagione influenzale".
Naturalmente i primi a doversi vaccinare sono "i cittadini affetti da
patologie croniche, cardiovascolari e respiratorie, anziani, bambini,
donne in gravidanza. Per queste persone il vaccino è gratuito e basta recarsi al più presto dal proprio medico di famiglia. Tutti gli altri possono acquistarlo in farmacia".
E il vicepresidente Ovidio Brignoli aggiunge: "Purtroppo i tassi di vaccinazione nel nostro Paese sono in costante diminuzione.
E' un dato preoccupante che deve far riflettere tutti. Noi medici di
famiglia siamo quelli più a stretto contatto con i cittadini e quindi
dobbiamo incentivare il più possibile il ricorso all'immunizzazione. E
dobbiamo dare per primi il buon esempio vaccinandoci. Tuttavia solo il 7% dei medici si protegge,
un dato decisamente troppo basso. Ci auguriamo che quest'anno ci sia un
incremento delle vaccinazioni anche per gli operatori sanitari".
In Italia funziona la rete nazionale Influnet composta da oltre 1.000 medici di medicina generale e pediatri coordinati dall'Istituto Superiore di Sanità - concludeil dottor Aurelio - Questi operatori effettuano una sorveglianza epidemiologica e virologica settimanale che monitorizza in tempo reale l'andamento dell'influenza su tutto il territorio nazionale. Da metà ottobre a fine aprile di ogni anno. Questa rete è coordinata anche a livello europeo con altri 24mila medici sentinella perché l'influenza, insieme a Aids e tubercolosi, è fra le patologie che devono essere costantemente sorvegliate come suggerito dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.
In Italia funziona la rete nazionale Influnet composta da oltre 1.000 medici di medicina generale e pediatri coordinati dall'Istituto Superiore di Sanità - concludeil dottor Aurelio - Questi operatori effettuano una sorveglianza epidemiologica e virologica settimanale che monitorizza in tempo reale l'andamento dell'influenza su tutto il territorio nazionale. Da metà ottobre a fine aprile di ogni anno. Questa rete è coordinata anche a livello europeo con altri 24mila medici sentinella perché l'influenza, insieme a Aids e tubercolosi, è fra le patologie che devono essere costantemente sorvegliate come suggerito dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.
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